Katenaccio - Proforma (lunedì)
Prima sconfitta stagionale del Katenaccio che, complice un grave infortunio a Caino (sospetta distorsione alla caviglia, i Pettirossi hanno dovuto giocare in 6 per oltre metà partita), devono soccombere a una squadra composta da 3 Proformi, 3 UDU e un Lukano traditore. Mimì è ancora fuori ed é Yuri a fare il centrale con Caino scheggia incontrollabile sulla destra. Da lui arrivano un gol e un assist, poi deve fermarsi. E così Soda viene a fare il centrale, Yuri si perde sulla fascia destra, l'attacco non gira più e gli avversari salgono in cattedra. Avrebbero potuto schiantarci, se non fosse stato per uno strepitoso Chila. Resta la componente-orgoglio, molto interessante per un Katenacciaro come indole (sono difensivista a prescindere): non si sa bene come, ma siamo rimasti in partita fino all'ultimo. 6 a 4 il risultato finale.
Chila 7,5: il migliore in campo. Para l'impossibile, prende gol inevitabili, rischia la pellaccia in più di un'uscita e ipnotizza spesso gli avversari nell'1-contro-1 a 50 centimetri dai pali. La prima prestazione perfetta dall'inizio alla fine del nostro portierone, sempre più trascinatore.
Caino 6,5: è il solito, eccessi di generosità compresi. Quando decide di farsi la fascia tutto da solo e portarsi dietro tutti gli uomini che incontra sul percorso, lo fa. Solo il campo può fermarlo e così è: poco dopo aver causato un'ematoma gigantesco all'Amministratore Delegato di Proforma, subisce una sorta di legge del contrappasso 3 minuti dopo, contorcendosi dopo una serpentina difficilissima. La caviglia cede, la partita del Katenaccio diventa una via crucis.
Soda 6: bravissimo a sacrificarsi. La partita forse non è da sufficienza, ma passare da centravanti a difensore centrale non si era mai visto, al massimo veniva mandato Fabio Galante in mezzo a fare le tonnare. La duttilità tattica piace agli allenatori di serie A, figuriamoci ai pagellisti di parte. In difesa soffre terribilmente la velocità degli avversari, come tutti.
Duni 5,5: la prima insufficienza della stagione è tutta fisica. Dopo un promettente inizio e qualche buona folata offensiva (e un paio di gol mangiati) scoppia letteralmente e nel finale si fa tagliare da tutte le parti, pur tentando di sopperire al crollo con l'impegno. Soffre comprensibilmente lo sfasamento difensivo e il fatto che, nella migliore delle ipotesi, si è solo in 2 dietro.
Yuri 5: finchè non diventa bravo tatticamente, lo massacrerò. Non si può passare da centrale ad ala destra se si diventa uno in meno. E sopratutto, se si sta avanti, che si facesse il bello e il cattivo tempo per aiutare quel poveretto di Marco, lasciato solo e sempre marcato dallo splendido Olaf. Tiratone d'orecchie.
Puma 6: nulla può con una squadra sbilanciata. All'inizio sembra girare alla meraviglia così come il resto della squadra, ma quando diventiamo 6 non riesce più a guidare la squadra e anche in interdizione fa meno di quello che potrebbe, visto e considerato il casino che Davide Viola riesce a fare in mezzo al campo. Portare la croce oggi è molto più complicato.
Marco 6: con Soda accanto aveva un qualche senso, senza si perde. I passaggi di Chila non lo aiutano, nè noi riusciamo a dargli troppi rifornimenti giocabili. Resta la corsa, qualche tiro, qualche soluzione, un bel po' di grida nel finale, quando non si riesce più ad incidere.
Katenaccio - Real Donia (giovedì)
Inspiegabile, ennesima amnesia del Katenaccio che appare sempre troppo fragile emotivamente quando ha un vantaggio molto largo da gestire ed è aggredito. Ma a differenza della vittoria contro Proforma di qualche settimana fa (dove si fece rimontare di 4 gol prima di chiudere la partita), qui non si va oltre il pareggio e tutto sommato va bene così. Pettirossi perfetti nella prima mezzora. Nessun rischio dietro, velocità nei movimenti, capacità di sfruttare l'assenza di un portiere di ruolo: il 3 a 0 iniziale sembra essere più che sufficiente. Ma poi succede qualcosa: la squadra si allunga tremendamente, i palloni persi a centrocampo diventano tali e tanti da inibire i terzini e così il Donia ci sovrasta e ci sfonda con tagli sistematici. 4 pari il risultato finale, grave la rimonta subita.
Chila 5,5: l'infortunio in occasione del terzo gol avversario è troppo grave per essere ignorato. In più sembra meno sicuro del solito, blocca pochi palloni (forse anche a causa di un problema alla mano) e non dà la solita sicurezza a cui ci stiamo cominciando ad abituare, noi viziosi della difesa. Peccato.
Hisham 5,5: partenza esplosiva, quando c'è da fare l'ala aggiunta. Metà gara tremenda, quando c'è da fare il difensore puro: una sua dormita ispira almeno un gol avversario. Tatticamente lui e Yuri sono troppo spesso doppioni, nè ali e nè terzini, vagano per la fascia destra sovrapponendosi. Sembra soffrire gli 8 e 8 se aggredito sulla sua fascia. Ma comunque è esplosivo, quindi va solo "irrigimentato" tatticamente. Mimì, dagli due calate.
Mimì 6,5: cerca di fare il difensore moderno e spesso gioca altissimo. Quando gli va bene (molte volte), risolve i problemi a nome di tutti, quando gli va male (due volte) rischiamo davvero troppo. Ogni tanto taglia Duni, ogni tanto se la vede Chila, qualche movimento va rivisto. In ogni caso decisivo lì dietro.
Duni 6: arriva in campo già stanco. Eppure il fisico sembra reggere: niente di trascendentale, un po' lento nei cambi di gioco, ma sopportabile. Al secondo scatto non cacato di Cruz si innervosisce e smette di salire. La caviglia lo lascia quando non dovrebbe, è costetto ad uscire, rientra per spirito di sacrificio ma prega che la partita finisca da un momento all'altro. Si difende.
Puma 6: essere metronomo ha i suoi pregi e i suoi difetti. E il suo rendimento è il rendimento della squadra: straripante nella prima parte, poca cosa nella seconda. Quando gli altri fanno girare la palla, giocano a testa alta e corrono, lui può sia lanciare che, sopratutto, tagliare, facendo un movimento splendido e sempre insidioso. Poi si fa spesso tagliare e lui da solo può solo provare a correre e spezzare le manovre, ma di fatto esce dal gioco.
Cruz 5,5: era immarcabile, forte, veloce. Lanciava perfettamente, arrivava da solo in porta. Poi, la notte. Le notti di Cruz sono gravi, lui non se ne rende conto e se la prende. Se non ci mette ansia, la squadra gira e vinciamo di sei gol. Se perde palla, la difesa non può salire, la squadra si allunga, siamo la squadra più vulnerabile del mondo in contropiede. Daje Cruz, se non sapessimo quanto sei forte non ti staremmo a spronare.
Yuri 6: una fonte di gioco continua e costante, anche se qualitativamente non eccezionale. Quando riesce a vedere il fondo quasi sempre crea danni alla difesa avversaria, ma altrettanto spesso non riesce in quel cambio di passo che lo rende devastante. La sovrapposizione con Hisham penalizza entrambi, e non a caso lo si vede svariare sempre di più sul fronte d'attacco. Ma la storia non cambia.
Lukano 6,5: essere una forza della natura fa la differenza ma non basta. Il quarto gol è irridente: in mezzo metro di spazio fa un tunnel e segna sull'angolo lontano. La perfezione per un attaccante. Ha una potenza e una caparbietà senza pari, non abbiamo scoperto niente. Ma nella sostanza porta pochino alla squadra, rispetto alle sue potenzialità. Ammette di essersi mangiato due gol. Guardarlo giocare è sempre uno spettacolo, ma in serate come quella di oggi serve la sostanza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
"Duni 6: arriva in campo già stanco."
stanco..mò non cambiamo le carte in TAVOLA......
il Puma non ha risentito del calzone di cipolla?
c partit d merd...
(parlo della mia prestazione)
Posta un commento