Il Katenaccio subisce una sconfitta meritata e piuttosto netta contro la Nardullese.
Il risultato finale è 6 a 2 ma non deve trarre in inganno: i pettirossi, grintosi quanto fortunati, avevano retto una spaventosa onda d'urto avversaria nella prima mezz'ora, tenendo il risultato fermo sullo 0 a 0.
Si contano almeno dieci nitide occasioni da gol per la squadra del Nardullino, inframezzate da qualche timido contropiede katenacciaro, tremendamente indebolito dall'assenza (oramai cronica e problematica) di una punta centrale e da una lista di indisponibili con cui si poteva schierare un'intera formazione titolare: Chila+Giangi, Dario, Chelino, Boezio, Puma, Pigi, Marco, solo per citare i senatori.
Gli avversari continuano a parlare ad alta voce e a dirsi "adesso arriva il gol, adesso arriva". E come nei migliori classici del calcio, è il Katenaccio a sbloccare il risultato con Michele, con un gol anche piuttosto fortuito.
Punto e da capo, altri venti minuti di assedio, gestito molto meglio dal Katenaccio e dal suo portiere per una notte, Gianluca, il migliore dei nostri a fine gara. Poi arriva l'eurogol di Bastè, che pare preludio per la capitolazione. Pronti via e Cruz, direttamente dal cerchio di centrocampo, dribbla tre giocatori e va in porta per un gol pazzesco.
La mazzata ucciderebbe chiunque, ma in un altro strano incrocio del destino fiacca proprio noi: due gol identici, subiti in contropiede dopo che Michele si fa scippare il pallone tra i piedi, ed è notte fonda. A quel punto la Nardullese, che aveva tirato anche con imprecisione fino ad allora, gioca a tiro a piattello mentre i pettirossi perdono progressivamente ogni speranza.
Gianluca 6.5: esordio col Katenaccio in una partita da incubo per qualsiasi portiere. Lui si comporta molto bene, parando anche in circostanze complicatissime e mostrando una buona difesa dell'area di porta. Qualche problema nel posizionare la squadra sulle palle inattive, dettato più dalla nostra non conscenza che dall'imperizia. Se vorrà, se vorremo, potremo investire su quest'altra preziosissima risorsa tra i pali.
Alberto 5.5: compromette un'ottima partita nei minuti finali. Dopo aver tenuto a bada il fortissimo attacco avversario, pare crollare improvvisamente insieme al resto della squadra dopo il nostro 2 a 1. Negli ultimi due gol è troppo vicino alla palla (senza intervenire e fermare gli avversari) per non avere una qualche responsabilità sui gol.
Max 5.5: come Alberto. Caparbio e puntuale finché ha potuto, poi sconta la lentezza di tutto il reparto (le tre torri sono alte quanto macchinose) e capitombola, anche perché dalle sue parti, a sua parziale discolpa, non c'è moltissima possibilità di servire i compagni e costruire una buona strategia di fascia.
Mimì 5.5: sconta la classica difficoltà del giocatore che finisce risucchiato dai cambi e deve cambiare 6 ruoli in un'ora: copre tutti i ruoli difensivi e fa anche il mediano, non riuscendo a impressionare in nessuna posizione. Sbaglia più del solito con la palla tra i piedi, complice anche un pressing molto alto degli avversari (e la nostra incapacità di sfruttare gli spazi offensivi).
Duni 5.5: tutto sommato è quello che regge di più, partecipando a molte difese dall'assedio nardullese. Ma sulla sua fascia la Nardullese ha vinto la partita, non tanto per suoi demeriti quanto per la costanza presenza di raddoppi (quando andava bene): passa parte del disastroso finale in panchina, ma in un crollo corale non può sentirsi escluso.
Angelo 5: la solita storia. Corre come un dannato, a volte è l'unico che pressa, si fa anche trovare pronto in alcune azioni di contropiede, recupera palloni. Ma compromette tutto il lavoro preparatorio in scelte finali talvolta scriteriate: sceglie troppo spesso la soluzione personale, passa poco la palla, non cerca l'uno-due, si schianta contro una difesa non irresistibile, ma certamente ben schierata. Una traversa clamorosa e una caviglia distrutta chiudono un quadro non certo felice.
Michele 5: una prestazione che fa rabbia. È evidentemente forte: quando può puntare l'uomo ed è determinato, lo salta. Tira sia col destro che col sinistro. Ha mezzi tecnici, cerca i compagni e fa movimenti senza palla. Ma gioca una partita a sè, con il mondo attorno che corre a velocità tripla. Ha il merito di sbloccare il risultato, ma è su due suoi gravi errori (quasi di distrazione) che inizia la fine del Katenaccio. Se corresse un po' di più sarebbe potenzialmente decisivo.
Cruz 5.5: si innervosisce e per la prima volta lo ammette pubblicamente e prima della fine del match. Non ha tutti i torti: si batte per cercare il gol (non senza inutili solipsismi) e trova un'azione quasi irripetibile per il due a uno. Ma quando il Katenaccio subisce il pareggio, smette improvvisamente di fare qualsiasi cosa. Nel finale il conciliabolo con Max (più o meno era: Max che diceva a Cruz: "Corri" e lui che rispondeva "E mi sono rotto il cazzo") vale da sola mezzo voto in meno.
Gol: 1 Michele, 1 Cruz
Il risultato finale è 6 a 2 ma non deve trarre in inganno: i pettirossi, grintosi quanto fortunati, avevano retto una spaventosa onda d'urto avversaria nella prima mezz'ora, tenendo il risultato fermo sullo 0 a 0.
Si contano almeno dieci nitide occasioni da gol per la squadra del Nardullino, inframezzate da qualche timido contropiede katenacciaro, tremendamente indebolito dall'assenza (oramai cronica e problematica) di una punta centrale e da una lista di indisponibili con cui si poteva schierare un'intera formazione titolare: Chila+Giangi, Dario, Chelino, Boezio, Puma, Pigi, Marco, solo per citare i senatori.
Gli avversari continuano a parlare ad alta voce e a dirsi "adesso arriva il gol, adesso arriva". E come nei migliori classici del calcio, è il Katenaccio a sbloccare il risultato con Michele, con un gol anche piuttosto fortuito.
Punto e da capo, altri venti minuti di assedio, gestito molto meglio dal Katenaccio e dal suo portiere per una notte, Gianluca, il migliore dei nostri a fine gara. Poi arriva l'eurogol di Bastè, che pare preludio per la capitolazione. Pronti via e Cruz, direttamente dal cerchio di centrocampo, dribbla tre giocatori e va in porta per un gol pazzesco.
La mazzata ucciderebbe chiunque, ma in un altro strano incrocio del destino fiacca proprio noi: due gol identici, subiti in contropiede dopo che Michele si fa scippare il pallone tra i piedi, ed è notte fonda. A quel punto la Nardullese, che aveva tirato anche con imprecisione fino ad allora, gioca a tiro a piattello mentre i pettirossi perdono progressivamente ogni speranza.
Gianluca 6.5: esordio col Katenaccio in una partita da incubo per qualsiasi portiere. Lui si comporta molto bene, parando anche in circostanze complicatissime e mostrando una buona difesa dell'area di porta. Qualche problema nel posizionare la squadra sulle palle inattive, dettato più dalla nostra non conscenza che dall'imperizia. Se vorrà, se vorremo, potremo investire su quest'altra preziosissima risorsa tra i pali.
Alberto 5.5: compromette un'ottima partita nei minuti finali. Dopo aver tenuto a bada il fortissimo attacco avversario, pare crollare improvvisamente insieme al resto della squadra dopo il nostro 2 a 1. Negli ultimi due gol è troppo vicino alla palla (senza intervenire e fermare gli avversari) per non avere una qualche responsabilità sui gol.
Max 5.5: come Alberto. Caparbio e puntuale finché ha potuto, poi sconta la lentezza di tutto il reparto (le tre torri sono alte quanto macchinose) e capitombola, anche perché dalle sue parti, a sua parziale discolpa, non c'è moltissima possibilità di servire i compagni e costruire una buona strategia di fascia.
Mimì 5.5: sconta la classica difficoltà del giocatore che finisce risucchiato dai cambi e deve cambiare 6 ruoli in un'ora: copre tutti i ruoli difensivi e fa anche il mediano, non riuscendo a impressionare in nessuna posizione. Sbaglia più del solito con la palla tra i piedi, complice anche un pressing molto alto degli avversari (e la nostra incapacità di sfruttare gli spazi offensivi).
Duni 5.5: tutto sommato è quello che regge di più, partecipando a molte difese dall'assedio nardullese. Ma sulla sua fascia la Nardullese ha vinto la partita, non tanto per suoi demeriti quanto per la costanza presenza di raddoppi (quando andava bene): passa parte del disastroso finale in panchina, ma in un crollo corale non può sentirsi escluso.
Angelo 5: la solita storia. Corre come un dannato, a volte è l'unico che pressa, si fa anche trovare pronto in alcune azioni di contropiede, recupera palloni. Ma compromette tutto il lavoro preparatorio in scelte finali talvolta scriteriate: sceglie troppo spesso la soluzione personale, passa poco la palla, non cerca l'uno-due, si schianta contro una difesa non irresistibile, ma certamente ben schierata. Una traversa clamorosa e una caviglia distrutta chiudono un quadro non certo felice.
Michele 5: una prestazione che fa rabbia. È evidentemente forte: quando può puntare l'uomo ed è determinato, lo salta. Tira sia col destro che col sinistro. Ha mezzi tecnici, cerca i compagni e fa movimenti senza palla. Ma gioca una partita a sè, con il mondo attorno che corre a velocità tripla. Ha il merito di sbloccare il risultato, ma è su due suoi gravi errori (quasi di distrazione) che inizia la fine del Katenaccio. Se corresse un po' di più sarebbe potenzialmente decisivo.
Cruz 5.5: si innervosisce e per la prima volta lo ammette pubblicamente e prima della fine del match. Non ha tutti i torti: si batte per cercare il gol (non senza inutili solipsismi) e trova un'azione quasi irripetibile per il due a uno. Ma quando il Katenaccio subisce il pareggio, smette improvvisamente di fare qualsiasi cosa. Nel finale il conciliabolo con Max (più o meno era: Max che diceva a Cruz: "Corri" e lui che rispondeva "E mi sono rotto il cazzo") vale da sola mezzo voto in meno.
Gol: 1 Michele, 1 Cruz
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