Il Katenaccio prosegue nel suo purgatorio. I passi avanti dal punto di vista del gioco ci sono tutti, ma contro questi avversari non servono a molto. Surclassati sia sul piano fisico che tecnico, il Katenaccio regge ma subisce tre gol, due dei quali derivanti da episodi piuttosto fortuiti. Se non si riesce a segnare (ed è un problema oramai endemico) è notte fonda, inevitabilmente.
Gli Amon Amarth, protagonisti dell'oramai mitologica sfida del Torneo di Storie dell'anno scorso che ci costò sconfitta a tavolino ed eliminazione, giungono sul campo di Japigia e, a nostra (come loro) insaputa, si accompagnano allo stesso arbitro che l'anno scorso fu protagonista della tenzone, sebbene ci sia stato garantito, in fase di iscrizione, che i direttori di gara sarebbero stati integralmente differenti da quelli della scorsa stagione.
Il tempo di cambiare arbitro designato e si va in campo. La partita è molto tirata, non bella ma comunque spettacolare. Il risultato è sbloccato su un calcio di punizione che passa in modo piuttosto rocambolesco tra Chila, barriera, Alberto e chissà quali altri incastri. Dalle nostre parti, invece, non va altrettanto bene: un bolide di Michele su calcio da fermo colpisce la traversa. Poco dopo Dario commette l'unico errore di una partita altrimenti splendida, sbagliando la posizione su un uno-due avversario che costa il 2 a 0. Si va alla pausa del primo tempo con il morale a terra per una partita che fino a quel momento era stato deciso da episodi.
Nel secondo tempo il Katenaccio prova Max davanti alla difesa, non si disunisce ma non riesce neanche a fare la differenza. Con un gol sarebbe cambiato tutto, invece arriva il 3 a 0 con un cross sbagliato che finisce sotto l'incrocio, un po' come quel famoso gol di Sheva contro la Juve.
La stagione è ancora lunga, passano le prime 8, per fortuna il torneo permette di sbagliare e risbagliare, ma soprattutto di giocare senza pressione. Servono le vittorie, vincere e soprattutto segnare.
Chila 5.5: non appare del tutto esente da colpe sia nel primo gol (barriera aperta, posizione sbagliata o triste sfiga?) né sul terzo, trovato comunque dagli avversari con una buona dose di improvvisazione. Per il resto, pur essendo sempre obbligato a mantenere la massima concentrazione, non è obbligato a fare interventi particolarmente complessi. Con lui al massimo avremmo perso comunque, però non brilla come in precedenti circostanza.
Dario 6,5: partita splendida, viziata da un solo errore fatale che, per certi versi, evidenzia il suo ruolo decisivo nell'economia del gioco del Katenaccio. I suoi avversari sono difficili da gestire, anche perché cambiano costantemente fronte del gioco. Lui non si perde d'animo e combatte. A fine gara è uno dei più sconsolati e anche duri nei confronti dei compagni di squadra.
Alberto 5.5: non è una partita facile per un campione della Scottish Premier League: gli avversari giocano insieme da anni, giocano la palla e non la mettono sul fisico (piuttosto sull'atletico). Basta un calo di tensione per finire improvvisamente sul banco degli imputati e così, purtroppo, è: nel frittatone che sblocca il risultato c'è qualcosa di più di un malinteso con Chila.
Duni 5.5: vivacchia sulla fascia. Non fa niente di significativo. Non è una partita per signorine né per modesti faticatori: bisognava sputare il sangue e correre come dei pazzi. Purtroppo non entra mai troppo nel vivo della manovra, è troppo titubante quando gli avversari premono e in attacco non è un fattore.
Max 5.5: risucchiato da una partita difficilissima, ci mette tutto l'impegno possibile ma non riesce a fare l'uovo. Nel secondo tempo, complice la necessità di rovesciare il risultato, si piazza nella posizione di incontrista ma spesso finisce nell'area avversaria per cercare il gol, prestando il fianco all'evidente specialità degli avversari: il contropiede.
Cruz 4.5: non tanto per la partita, che tutto sommato è meno disastrosa che nel recente passato, quanto per l'assenza di rispetto per i compagni e per la disciplina. Richiamato per il primo cambio dopo un inizio di gara piuttosto inefficace, rifiuta la sostituzione. A quel punto scoppia una polemica con Pigi che si protrae per tutta la partita. Ovviamente essere in svantaggio, in anemia di gol e con i senatori che si mandano a cagare è troppo anche per il più arcigno dei Katenacci.
PJ 5.5: lì davanti è quello che si impegna di più, ma si fa trascinare nello scontro con Cruz e perde la calma a sua volta. Manca il colpo a sorpresa, il gol, anche il colpo di culo, gioca quasi da prima punta (in assenza di prime punte) ma senza avere né il fisico né le caratteristiche tecniche per farlo. Un altro degli incolpevoli per questa sconfitta, che però deve mantenere maggiormente la calma.
Michele 5.5: si ferma sempre sul più bello. Tira bene e prende la traversa, dribbla l'avversario e tira male, riceve il cross e non riesce a prendere la palla, cerca l'ultimo passaggio e non lo trova. Molto dipende anche dalla poca intesa coi compagni: tanto gioco insieme (e qualche buona prestazione condita da gol) potrebbe cambiare molto il suo impatto sulle partite e il suo peso sulle sorti (a quel punto positive) del Katenaccio.
Gli Amon Amarth, protagonisti dell'oramai mitologica sfida del Torneo di Storie dell'anno scorso che ci costò sconfitta a tavolino ed eliminazione, giungono sul campo di Japigia e, a nostra (come loro) insaputa, si accompagnano allo stesso arbitro che l'anno scorso fu protagonista della tenzone, sebbene ci sia stato garantito, in fase di iscrizione, che i direttori di gara sarebbero stati integralmente differenti da quelli della scorsa stagione.
Il tempo di cambiare arbitro designato e si va in campo. La partita è molto tirata, non bella ma comunque spettacolare. Il risultato è sbloccato su un calcio di punizione che passa in modo piuttosto rocambolesco tra Chila, barriera, Alberto e chissà quali altri incastri. Dalle nostre parti, invece, non va altrettanto bene: un bolide di Michele su calcio da fermo colpisce la traversa. Poco dopo Dario commette l'unico errore di una partita altrimenti splendida, sbagliando la posizione su un uno-due avversario che costa il 2 a 0. Si va alla pausa del primo tempo con il morale a terra per una partita che fino a quel momento era stato deciso da episodi.
Nel secondo tempo il Katenaccio prova Max davanti alla difesa, non si disunisce ma non riesce neanche a fare la differenza. Con un gol sarebbe cambiato tutto, invece arriva il 3 a 0 con un cross sbagliato che finisce sotto l'incrocio, un po' come quel famoso gol di Sheva contro la Juve.
La stagione è ancora lunga, passano le prime 8, per fortuna il torneo permette di sbagliare e risbagliare, ma soprattutto di giocare senza pressione. Servono le vittorie, vincere e soprattutto segnare.
Chila 5.5: non appare del tutto esente da colpe sia nel primo gol (barriera aperta, posizione sbagliata o triste sfiga?) né sul terzo, trovato comunque dagli avversari con una buona dose di improvvisazione. Per il resto, pur essendo sempre obbligato a mantenere la massima concentrazione, non è obbligato a fare interventi particolarmente complessi. Con lui al massimo avremmo perso comunque, però non brilla come in precedenti circostanza.
Dario 6,5: partita splendida, viziata da un solo errore fatale che, per certi versi, evidenzia il suo ruolo decisivo nell'economia del gioco del Katenaccio. I suoi avversari sono difficili da gestire, anche perché cambiano costantemente fronte del gioco. Lui non si perde d'animo e combatte. A fine gara è uno dei più sconsolati e anche duri nei confronti dei compagni di squadra.
Alberto 5.5: non è una partita facile per un campione della Scottish Premier League: gli avversari giocano insieme da anni, giocano la palla e non la mettono sul fisico (piuttosto sull'atletico). Basta un calo di tensione per finire improvvisamente sul banco degli imputati e così, purtroppo, è: nel frittatone che sblocca il risultato c'è qualcosa di più di un malinteso con Chila.
Duni 5.5: vivacchia sulla fascia. Non fa niente di significativo. Non è una partita per signorine né per modesti faticatori: bisognava sputare il sangue e correre come dei pazzi. Purtroppo non entra mai troppo nel vivo della manovra, è troppo titubante quando gli avversari premono e in attacco non è un fattore.
Max 5.5: risucchiato da una partita difficilissima, ci mette tutto l'impegno possibile ma non riesce a fare l'uovo. Nel secondo tempo, complice la necessità di rovesciare il risultato, si piazza nella posizione di incontrista ma spesso finisce nell'area avversaria per cercare il gol, prestando il fianco all'evidente specialità degli avversari: il contropiede.
Cruz 4.5: non tanto per la partita, che tutto sommato è meno disastrosa che nel recente passato, quanto per l'assenza di rispetto per i compagni e per la disciplina. Richiamato per il primo cambio dopo un inizio di gara piuttosto inefficace, rifiuta la sostituzione. A quel punto scoppia una polemica con Pigi che si protrae per tutta la partita. Ovviamente essere in svantaggio, in anemia di gol e con i senatori che si mandano a cagare è troppo anche per il più arcigno dei Katenacci.
PJ 5.5: lì davanti è quello che si impegna di più, ma si fa trascinare nello scontro con Cruz e perde la calma a sua volta. Manca il colpo a sorpresa, il gol, anche il colpo di culo, gioca quasi da prima punta (in assenza di prime punte) ma senza avere né il fisico né le caratteristiche tecniche per farlo. Un altro degli incolpevoli per questa sconfitta, che però deve mantenere maggiormente la calma.
Michele 5.5: si ferma sempre sul più bello. Tira bene e prende la traversa, dribbla l'avversario e tira male, riceve il cross e non riesce a prendere la palla, cerca l'ultimo passaggio e non lo trova. Molto dipende anche dalla poca intesa coi compagni: tanto gioco insieme (e qualche buona prestazione condita da gol) potrebbe cambiare molto il suo impatto sulle partite e il suo peso sulle sorti (a quel punto positive) del Katenaccio.
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