Un buon Katenaccio esce dal quadrangolare triennale con le ossa molto più rotte di quanto ciò che è stato espresso in campo direbbe.
Non è stato un grandissimo torneo dal nostro punto di vista per quanto riguarda lo spettacolo e la fortuna. Il gioco è stato caratterizzato più da sfuriate improvvise e accelerazioni che da vere e proprie giocate di squadra. In ogni caso il tabellino chiede vendetta.
I tre pali contro il Pappalettere e le carambole contro il Rosafante, specie se pensiamo che siamo partiti da una situazione di 3 a 0, poi recuperate fino al 3 a 2 ci fanno uscire a testa alta. Paradossalmente l'unica vittoria, il 2 a 0 contro la Nardullese, è anche larga come risultato dato la mole di gol mangiati dagli avversari.
Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con l'ennesima intemperanza disciplinare. Ma tant'è.
Chila 4: un errore grave sul primo gol del Pappalettere non avrebbe giustificato un'insufficienza, anche a causa di un paio di splendidi interventi contro la Nardullese. Poi, il vuoto. Un'uscita improvvida, un fallo chiamato da lui e non visto dai suoi compagni di squadra. La rabbia, la fuga dal campo. Yuri in porta, partita compromessa. E poi, nel torneo del triennale nostro...
Rocky 6: aveva preannunciato che la domenica mattina non è fatta per giocare a pallone. Affermazione peraltro condivisa dalla stragrande maggioranza dei Katenacciari, non proprio degli atleti. In ogni caso si fa rispettare sulla fascia, anche se non riesce ad incidere in modo significativo sulla qualità generale del pacchetto difensivo. Ogni tanto si improvvisa mediano. Bene l'impegno, meno la sostanza.
Mimì 6,5: prova buona ma non eclatante. Il Katenaccio prende 6 gol al torneo, cosa abbastanza insolita. E forse lui non è cattivo e reattivo come in altre circostanze, sopratutto sulle palle inattive dove i pettirossi non hanno certo brillato. Ma mi sono reso conto che nella descrizione sono stato troppo severo. Quindi sei e mezzo e continua così, che non è certo colpa tua.
Duni 6,5: due ore di corsa abbastanza regolare e costante non se li aspettava nemmeno lui. Buon impatto con il Pappalettere, dove soffre ben poco sulla sua fascia. Un gravissimo errore con la Nardullese potrebbe compromettere l'intero torneo, ma per fortuna Angioletto spara in tribuna su un suo errore in marcatura. Con il Rosafante cerca di fare il possibile nello psicodramma (condito da grandine) difensivo post-fuoriuscita del portiere.
Yuri 6,5: forse il migliore lì dietro. Sontuoso contro la Nardullese, dove è sicuramente il migliore in campo, meno efficace contro Pappa e Rosa, anche per una turnazione della panchina che probabilmente gli spezza molto il ritmo. Quando lo si sfida sul fisico è difficilissimo tenergli testa, mentre tecnicamente non si esalta.
Puma 6: non è un fattore come in altre circostanze. Certo, il non-gioco del Katenaccio non aiuta un playmaker, ma in questo caso l'intensità fisica a cui ci ha abituato sembra scemare dopo la gragnuola di colpi del Pappalettere. Dopo 20 minuti sembrava che le speranze di vincere il torneo fossero state già asciugate, possibile che ne abbia risentito. In ogni caso, porta a casa la pagnotta.
Angelo 5,5: sembra fuori condizione. Lo dimostra non tanto la corsa, che non fa mai mancare, quanto la poca lucidità con il pallone tra i piedi, in fase di controllo, di circolazione di palla. Anche lui, come tutte le punte pettirosse al torneo, è una freccia che cerca di colpire da sola.
Lukano 6: nonostante la grande mole di lavoro, il grosso impegno dimostrato, la solita gagliardia, non va oltre la sufficienza. Ha forse problemi di posizionamento in campo e la cosa si fa sentire alla lunga, specie quando si rende conto che l'altro Antonio non ha tanta voglia di passare. E alla fine è anche premiato così. Almeno a titolo personale. Cosa sarebbe successo se la loro velocità fosse stata sfruttata con degli efficaci uno-due?
Cruz 6,5: gioca da solo come quasi tutte le punte, ma almeno lascia il segno. Allucinante il gol contro la Nardullese, meno indimenticabili gli orpelli e i ghirigori che sono compresi nel prezzo del suo biglietto. Comincio a pensare che sia più efficace sul 7 vs7 che sull'8 vs 8. A parte i gol da centrocampo, chiaro.
Marco 6,5: l'oscar della sfiga va a lui. Si autosacrifica tatticamente, specie con il Pappalettere, giocando più a sinistra di Tonino Cassano, quasi come un estremo del rugby. Poi inizia la sagra dei pali, vera e propria determinante del nostro torneo. Su punizione o su bomba dalla distanza cambia poco: domenica non ne voleva sapere di girare a nostro favore. Nemmeno il triennale ha fatto qualcosa.
martedì, febbraio 24, 2009
la festa del triennale, per gli altri
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