venerdì, dicembre 03, 2010

Quell’incrocio trema ancora – Katenaccio-Stella Rossa 2-2

Ancora un pareggio per il Katenaccio al torneo di Storie, ma questo ci sta decisamente più stretto che nel match d’esordio. I pettirossi gestiscono la partita per quasi tutto il tempo, lasciando alla Stella Rossa il privilegio del contropiede, tra l’altro ben interpretato dagli avversari molto più veloci e prestanti fisicamente. Nel primo tempo, dopo una serie interminabile di tiri dalle parti della porta avversaria, è un errato disimpegno nella trequarti avversaria a causare il gol dello svantaggio con cui chiudiamo la prima frazione.

Nella ripresa alziamo di molto il baricentro della manovra e questo causa due effetti: se da un lato gli avversari sono assai schiacciati, dall’altro siamo più deboli a centrocampo, dove spesso veniamo presi d’infilata. Da un rilancio di Chila arriva direttamente il gol di Marco con un classico destro a incrociare. Poco dopo è un’ingenuità in marcatura e un bel tiro da fuori a causarci il nuovo svantaggio, colmato con un rabbioso gol del Puma. Nel finale l’assedio alla porta avversaria porta solo a un tapin quasi vincente di Duni e un’incredibile incrocio dei pali su punizione diretta di Cruz. Abbiamo perso due punti che, a fine torneo, potrebbero mancarci molto.

Chila 6: non deve compiere interventi indimenticabili, questo è vero, e probabilmente è incolpevole sui gol, ma si fa preferire un po’ meno del solito anche a causa di uscite abbastanza improvvide, di rischi talvolta inutili e di rilanci che, fatta salva l’occasione del gol di Marco, sono molto imprecisi.

Max 6: la qualità della sua partita è direttamente proporzionale ai momenti in cui deve fare a sportellate con gli avversari. Nei momenti di maggiore ardore fisico lui c’è sempre e si fa valere (anche in episodi molto dubbi, come quel rigore dopo una sceneggiata napoletana avversaria che manca al nostro referto). Quando la partita è su ritmi meno disumani, o gli si chiede propulsione sulla fascia, è un po’ sottotono.

Dario 6,5: come sopra, ma con molta più qualità tecnica. Abbina lo strapotere fisico dei giorni migliori a una maggiore continuità soprattutto in fase difensiva. Avanti non c’è molto spazio per fare la differenza, anche se in un paio di circostanza fa suonare la carica sulla destra. In costante crescita, parte però per il Kenya (e chissà quando torna).

Mimì 6,5: non è una giornata troppo semplice, come in tutte le partite in cui Puma è chiamato a fare il numero 10 più che il numero 4. Ci mette quasi tutto il suo repertorio, ma in alcuni casi si fa superare. Le pezze a colori che il reparto e Chila mettono di volta in volta rendono comunque eccellente la sua prova complessiva.

Duni 5: è come la sua attività su Facebook: lui c’è, il suo corpo un po’ meno. Non mangia da due giorni e dorme molto poco, risponde alla chiamata del Katenaccio per amore, più che per piacere. Fisicamente è lento ed è dominato da avversari rognosi. Ha la sua parte di responsabilità nel primo gol e nella ripresa, pur migliorando un pochino, non è mai decisivo.

Puma 6: molto bene nel primo tempo, con tanta quantità e sufficiente qualità, molto più in difficoltà nella ripresa, quando si spinge fatalmente in avanti per ribaltare il risultato facendosi tagliare in continuazione. Il cambio a inizio ripresa non fa bene alla sua continuità e questo dovrà essere valutato nella turnazione. Salva la pagella con il gol nel finale.

Silvio 5: mai nella partita. Appare meno reattivo dei suoi avversari che, nella zona del campo di suo presidio, sono tanti e agguerriti. Per questo motivo non fa valere il suo tasso tecnico e non riesce nemmeno a difendere adeguatamente la fascia sinistra. La rotazione dei cambi non felicissima lo porta a sacrificarsi e a giocare meno degli altri.

Cruz 6,5: il più convincente dei nostri, anche se il suo potenziale non è stato espresso del tutto. È in palla e si vede dalla facilità con cui salta l’uomo, anche quando assediato. Nel primo tempo vivacchia, nel secondo è sostanzialmente il migliore in campo. Manca, tantissimo, alla voce “gol fatti”: quella splendida parabola meritava miglior giustizia.

Marco 6,5: non è una partita facile ma oramai questo è un disco rotto. Le sue prove a reggere l’attacco da solo oramai si ripetono, e se da un lato questo gli complica tremendamente la vita, dall’altro lato esalta le sue qualità. Il gol lo mette sempre, i tiri parabolici anche, gli errori per la fretta pure. Un ottimo, abbondante, classico 6 e mezzo in pagella.

Gol
Fatti: Marcolinho 1, Puma 1.
Subiti: Chilavert 2.

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