lunedì, aprile 04, 2011

Andata e ritorno...

Storia di un torneo finito male...
Sino alle fase finali avevamo dimostrato di essere tra le più forti squadre del torneo e l'avversario di turno sembrava battibile con relativa semplicità. Le due partite contro gli Amon Amarth hanno evidenziato i nostri limiti.
Ma andiamo per ordine: dalla follia arbitrale, alla rassegnazione katenacciara....

L'incontro d'andata è risultato del tutto surreale per l'epilogo scelto.
La partita, abbastanza equilibrata e senza alcuna violenza tra le due squadre sino a pochi minuti dalla fine del primo tempo, ci vede in vantaggio di un gol, sino a che: Dario interviene in scivolata in aria di rigore per ribattere un tiro avversario, l'arbitro fischia un calcio di rigore, ignora le proteste, ammonisce Chila perché le sue scarpette non sono esattamente sulla linea di porta ma sporgono di pochi cm, e lo riammonisce quando questo gli risponde che se lo butta fuori dal campo lui se ne esce con la sua ragazza, si rifiuta di stringere la mano allo stesso prima di uscira dal campo, e pareggio degli avversari.
Secondo tempo, Mimì in porta, e Marco porta nuovamente in vantaggio il Katenaccio. Partita da gestire sino alla conclusione..... e invece nuova follia. Due interventi al limite del regolare portano l'arbitro ad ammonire e quindi espellere ReAle. Inutili (e forse controproducenti) accese proteste per la scelta frettolosa dell'arbitro, che ci costringe a giocare in cinque (e senza portiere di ruolo). Stringiamo i denti e ricominciamo. Nuovo fallo da parte nostra, l'arbitro prende da parte il capitano della squadra avversaria e gli comunica qualcosa. Si ricomincia a giocare e data la netta inferiorità numerica il pareggio non tarda a giungere. 2-2, palla al centro. Fischio di inizio, passaggio in dietro per cominciare l'azione, ed immediato fischio dell'arbitro, che, voltate le spalle si allontana dal campo, senza proferire parola. Nell'incredulità generale, solo i più sveli hanno la rapidità di raggiungere l'arbitro prima che questi lasci il campo di gioco, per chiedere spiegazioni. Questo si rifiuta e prosegue per la sua strada.
Noi e gli avversari, del tutto spaesati, rimaniamo in campo a scambiarci impressioni sull'accaduto e veniamo a sapere dal capitano avversario che l'arbitro gli aveva già comunicato che avrebbe sospeso la partita.
Conclusione: sconfitta a tavolino...... e non si sà bene perché.
Il giorno della partita di ritorno scopriamo, da uno dei responsabili del torneo, che il referto riportava tre espulsi e la denuncia da parte dell'arbitro di aver ricevuto minacce dai componenti della nostra squadra....

Sul match di ritorno c'è ben poco da dire. Partita meritatamente vinta dagli avversari contro un Katenaccio distratto (soprattutto in difesa) e poco incisivo davanti. La mancanza di buon parte della squadra (per espulsioni o perché non disponibili) non può giustificare il poco che si è raccolto.

Ritengo inutili i voti ai due incontri.

Aggiungo che il precedente racconto descrive esclusivamente i fatti come li ho visti e vissuti io, ed a questo si potrebbero aggiungere tanti particolari (e da parte di qualcuno tante gasteme). Rimangono due partite dalle quali prendere spunto per le nostre decisioni future.

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