venerdì, dicembre 26, 2014

Lunedì 22 dicembre 2014 - Katenaccio - L'Apecorina 4 a 4



Pareggio tra Katenaccio e L'Apecorina, al termine di una partita ricca di emozioni e capovolgimenti di fronte. 4 a 4 il risultato finale, ma entrambe le squadre non avrebbero rubato nulla in caso di successo.
I pettirossi schierano la vecchia guardia giunta al Sud per le feste. Il blocco svizzero Puma-Mimì e il giramondo Dario ci riportano indietro nel tempo, quando pesavamo 5-6 chili in meno a testa. Ma c'è anche l'esordio assoluto di Patrizio, e Cruz nell'insolito ruolo di prima punta (buona prova per lui).
Senza portiere, i nostri subiscono gol abbastanza fortunosi, e riescono a reagire con un paio di prodezze del Capitano, uomo stagnola Sky. Il gol del 4 pari, in particolare, è da antologia.
Due pali, e qualche errore di troppo in fase di impostazione (fatale quello di Patrizio in occasione del quarto gol, ma anche Crazy si fa infilare male nel terzo) compromettono una prestazione che è in ogni caso è più che positiva.

Mimì 6.5: fisicamente non al meglio, ma è tornato il Mimì che conosciamo. Anticipa quasi tutto l'anticipabile, ma a volte esagera in generosità e si fa bucare dando spazio a due o tre contropiedi letali. Ha gamba e fiato e riesce in qualche circostanza a farsi vedere in avanti. Se non fosse uno svizzero lo costringeremmo a giocare due volte alla settimana e in un mese sarebbe di nuovo al 100%.
Dario 6.5: considerando che non dovrebbe più essere un giocatore di calcio abituale, fa un'ottima partita. È meno dominante di Mimì e spinge meno di Duni, ma sbaglia davvero poco quando è chiamato direttamente a entrare nelle azioni. Soffre più di tutti l'assenza del portiere di ruolo: essendo il più duttile tatticamente, è chiamato a cambiare ruolo quattro o cinque volte, facendo tutta la difesa da destra a sinistra e avventurandosi anche in mezzo. La pasta dei senatorissimi è comunque di alta qualità.
Crazy 6: soffre quando è attaccato sul piano atletico (nel terzo gol de L'Apecorina viene mandato quasi per aria dal suo avversario diretto), ma quando il ritmo della partita si abbassa dalle sue parti gioca una partita più che dignitosa. Anni di Pappalettere e di generale ignoranza sui campi locali gli restituiscono grande generosità e disciplina tattica. Se riesce a trovare il borsone e ne avesse voglia, potrebbe essere una grande opzione per il mercato di gennaio.
Patrizio 5.5: alla prima assoluta nel Katenaccio e proprio nella partita dell'esibizione della vecchia guardia, è il meno brillante dei nostri ma non è affatto bocciato. Gioca un po' troppo con il pallone tra i piedi e questo mostra personalità, fa pressing quando può ma è spesso scostante. Determinante il suo errore in occasione del quarto gol e con i pettirossi tutti in propulsione: gli avversari segnano il più facile dei contropiedi. Aspettiamo di rivederlo in campo.
Puma 7: non un granché come mediano e in interdizione, ma fa una partita davvero eccellente come centrocampista offensivo, con costanti inserimenti offensivi, tanti tiri in porta, due gol (il secondo strepitoso). Aiuta molto Cruz nelle ripartenze (intesa ottima, specie in zona centrale). Un ritorno in campo da migliore dei nostri.
Duni 6.5: sbaglia tantissimo in fase di impostazione. Peccato, perché per il resto gioca una partita più che positiva (a conferma che giocare con la febbre è quasi sempre una buona idea). In difesa non rischia quasi nulla, negli ultimi 20 minuti spinge tantissimo, segnando un gol e sfiorando il raddoppio in almeno un paio di occasioni. Con Mimì e Dario i meccanismi sono collaudati da anni di anzianità, e si vede. 
Cruz 6.5: gioca libero da pensieri e responsabilità particolare, gioca per divertirsi, gioca con i compagni. E gioca bene. Gli mancano grandissimi numeri da circo (anche se fa un paio di giocate degne del suo miglior repertorio), ma per fortuna gli mancano anche errori marchiani legati a stanchezza e distrazione. Grande intesa con i compagni di squadra. Fa la prima punta (non il suo ruolo) da falso nueve. Da riprovare.
TABELLINO
Katenaccio - L'apecorina 4 a 4 (Puma 2, Duni, Cruz)
Uomo stagnola Sky: Puma


venerdì, ottobre 17, 2014

15 ottobre 2014 - Katenaccio - La Divani 5 a 2

Vittoria sofferta ma in pieno stile-Katenaccio nella sfida di ieri sera contro la Divani: 5 a 2 il risultato finale, con il baricentro della nostra squadra stabilmente dietro la linea del centrocampo, con gli avversari che prendono quattro legni, con noi che segniamo tre gol su cinque su chiarissime frittate della difesa avversaria (e ne subiamo due su altrettante frittate), con Borghezio migliore in campo nella posizione di difensore centrale, con Makako che fa reparto da solo, con Angioletto che rovina una partita eccellente con l'erroraccio che porta al secondo gol avversario, con Duni che stava segnando un eurogol in pallonetto ma a quel punto avremmo smesso di giocare a calcio e forse anche Blatter, a quel punto, avrebbe iniziato a valutare le sue dimissioni.

(Marcatori: Makako 2, Angelo 2, un autogol)

Gianluca 6.5: non è chiamato a interventi difficilissimi ed è salvato da una non indifferente dose di culo su almeno due dei quattro legni colpiti dagli ospiti: esecuzioni pressoché perfette a portiere battuto. Allo stesso tempo non sbaglia praticamente quando viene chiamato in causa, bravo a posizionare la squadra sulle palle inattive. Così dà sicurezza al reparto, che era in situazione di emergenza e aveva bisogno di sentire le spalle coperte.

Borghezio 7 (uomo stagnola Sky): ora deve solo convincersi che il difensore centrale che imposta (soprattutto su un 7 vs 7, con distanze meno impossibili) è il suo ruolo. A fine gara chiedeva a Duni: "Posso giocare a centrocampo?". La risposta è stata ovvia: "NO." Il migliore in campo: praticamente annulla Popou, tiene botta fisicamente, non sbaglia quasi mai in fase di impostazione, fa paura anche nelle due o tre sgroppate offensive. Un altro passo verso la trasformazione da Omar Milanetto ad Angelo Palombo (forza Samp!)

Fulvio 5: è l'unico katenacciaro in balia delle onde. Soffre i ritmi alti e, lo abbiamo visto alla sua prima su un 8 vs 8, soffre anche gli spazi larghi. Perde completamente la marcatura in occasione del primo gol avversario su calcio d'angolo, e troppo spesso si fa saltare anche quando è in anticipo. Considerando che Angelo ha più spinto che coperto, la fatica è durata per tutta la partita: fortunatamente le diagonali difensive, con l'aiuto di Soda, hanno messo in sicurezza il reparto.

Duni 6: altra partita contro la Divani, altra sufficienza impiegatizia. Non fa grandi errori, non fa grandi cose, non spinge moltissimo (anche perché ha Vito davanti a sé), non si impone fisicamente. Cerca un paio di conclusioni interessanti, con quel pallonetto così bello, così voluto, ma leggermente troppo lento, da far urlare "noooooo" ai suoi compagni di squadra, consci del fatto che in caso di segnatura, il gioco del calcio sarebbe terminato all'istante.

Soda 6.5: era centravanti, ora è mediano, ed è assai più utile. Gioca forse leggermente troppo avanti per gli standard del Katenaccio, ma è anche vero che così aiuta molto Makako altrimenti perso in un mare di avversari. Sa quasi sempre dove piazzarsi per ricevere passaggi, dai suoi piedi partono buona parte dei contropiede della nostra squadra, ma dà il meglio di sé quando gli avversari arrembano e lui si piazza lì, davanti alla linea dell'area, come un secondo centrale.

Angelo 6.5: corre a strafottere, giocando più come ala o punta esterna che come centrocampista, e questo causa più di un problema a Fulvio. Ma è praticamente l'unico che riesce a spingere fino alla fine, a segnare gol figli della sua capacità di stare sempre in mezzo al cazzo, a bere avversari sullo scatto. Ma è anche colui il quale riesce a trasformare un contropiede in superiorità numerica in un gol subito perdendo palla a centrocampo e perdendo così la palma, altrimenti meritatissima, di migliore in campo.

Vito 6: GerVito continua a ripetere sempre la stessa partita. Tecnica individuale indiscutibile, visione di gioco altrettanto indiscutibile, qualche pigrizia di troppo in fase di ripiegamento ma soprattutto la non banale capacità di complicarsi la vita in fase di tiro, cercando il piede destro (partendo da sinistra) ma spesso ritrovandosi comunque il pallone sul sinistro, che poi spedisce rigorosamente in tribuna. Quando giocherà in modo basilare, diventerà incontenibile.

Makako 7: aspettando di vederlo in campo insieme a Marco la prossima settimana, ripete di fatto la partita di due settimane prima, ma con meno gol. È il peggiore attaccante che una difesa di medio livello può trovarsi davanti: prima di arrendersi deve provarci tre volte, prima di perdere palla lo devi abbattere fisicamente. Sull'8 vs 8 fa più fatica, anche perché è più solo della precedente sfida contro la Divani, ma fa sempre, e comunque, reparto da solo. È il grande acquisto estivo del DS Amenduni (ciao Mino Raiola ti voglio bene).

sabato, ottobre 11, 2014

1 ottobre 2014 - Katenaccio - La Divani 11 a 6

Proseguono gli Over del Katenaccio, a cui non ci si abitua facilmente. Questa volta il risultato finale è 11 a 6 ed è una vittoria contro la Divani.
Un errore di prenotazione ci porta a giocare 7 vs 7 con i cambi invece che 8 vs 8: le rotazioni creano qualche problema di stabilità complessiva, ma in realtà la partita è decisa da una sfuriata devastante tra il 10imo e il 25imo, con Makako, alla prima con i pettirossi e già uomo stagnola Sky, capace di segnare pure durante il cambio pannolini della prole.
Buona prova complessiva, l'attacco si fa preferire alla difesa. Unica nota stonata, il forte abbassamento del ritmo dopo aver conquistato il largo vantaggio. La Divani però non è nella sua giornata migliore e dunque il Katenaccio riesce sempre a mantenere diversi gol di vantaggio.

A inizio gara Massimo Marvulli sbaglia un calcio di rigore, facendo tremare la traversa più o meno come Mihajlovic dopo Sampdoria-Arsenal di Coppa delle Coppe.

Gianluca 6.5: prestazione assai migliore rispetto alla precedente, anche perché non soffre il calo di tensione sul finale che aveva compromesso la partita contro i Blue Schytes. Si fa trovare pronto quando serve, facendosi apprezzare per un paio di interventi a terra non banali.

Max 6.5: fa valere la sua stazza e la sua determinazione contro avversari forti fisicamente e assai abituati alla grandi sfide fisiche. Nella parte centrale della partita, quella in cui Makako fa il bello e il cattivo tempo, sigilla la difesa contribuendo a chiudere subito l'incontro. Unica nota stonata, quel rigore tipo a 200 all'ora contro la traversa, per fortuna non decisivo.

Duni 6: partita piuttosto banale, in cui riesce a fare poco altro che non sia il compitino, con la (quest'anno consueta) cazzatina nel corso della gara, con un paio di buone incursioni offensive e il giusto tasso di densità nella nostra area, soprattutto durante il tutto sommato sterile tentativo della Divani di rientrare in partita.

Rocco 7.5: nel bombardamento di metà gara, è probabilmente il più fedele alleato di Makako. Parte da destra, prima da terzino e poi da centrocampista, spacca la difesa avversaria in due, poi scarica ai compagni o arriva direttamente in porta. Non vediamo l'ora di vederlo su un campo 8 vs 8, o in una di quelle partite in cui non superiamo il centrocampo ma rubiamo la vittoria con un gol disperato in contropiede.

Angelo 6.5: una partita delle sue. Non manca l'impegno e soprattutto non manca la flessibilità e la duttilità: cambia reparto almeno quattro o cinque volte nell'arco della partita. Non manca neanche il fiato, che spesso lo porta a recuperare palloni in solitudine, o a spezzare le prime trame avversarie. Ma manca spesso la lucidità a causa della grande voglia di darsi da fare. Comunque, una risorsa sempre preziosa.

Graziano 6: è la partita di quello che i commentatori un po' old-style chiamano "lavoro oscuro". C'è molto traffico dalle sue parti, e dunque non riesce propriamente a fare il regista che a testa alta detta il passaggio. Però difficilmente fa errori, dà una mano quando serve e complica la vita agli avversari che trovano sempre difficoltà ad aggredire gli spazi per vie centrali.

Vito 7: quando è liberato da incombenze da prima punta, lui si diverte di più (e si vede) e la squadra gioca meglio. Chiaramente se il compagno di reparto è uno come Makako, lui può mettersi alle spalle e lanciarlo come meglio crede. Fa sostanzialmente lo stesso (ottimo) lavoro di Rocco, solo che parte più vicino all'area avversaria e quindi aiuta meno la squadra in ripiegamento. Comunque è una delle tre stelle della gara.

Makako 8.5 (uomo stagnola Sky): non c'è molto da dire, e dunque non dirò molto. Fa 6 gol in 20 minuti, e vince la partita quasi da solo. Devastante.







Mercoledì 8 ottobre 2014 - Real Katenaccio-Taglialegna 6 a 5

Il Real Katenaccio batte 6 a 5 i Taglialegna al termine di una partita tiratissima e risolta con un gol allo scadere. Partenza da incubo, forse tra le peggiori della nostra storia: in 7 contro 6 (agli avversari è arrivato un giocatore in ritardo) siamo stati letteralmente messi in mezzo al gioco, con Duni a fare un errore che neanche la difesa del Napoli, e centrocampo completamente abbandonato agli avversari. Sotto di 2 a 0, arriva il cambio tattico risolutivo: Marco mediano (e per questo uomo stagnola Sky in automatico), Duni torna a sinistra, Rocco a destra, Cruz seconda punta, Vitino falso nueve (ma proprio falso: quanti gol si mangia...). E dove non arriva la tattica (la partita è rimasta disastrosa da quel punto di vista) è arrivata la grinta e la corsa. Risultato alla fine giusto, soprattutto per l'arrembante seconda parte di gara. Chila decisivo sul 5 pari.

Marcatori: Cruz (2), Marco, Rocco, Vito, Duni

Chila 7: partita da buon ragioniere di periferia in attesa di sposarsi nel 2015 (parte di questa frase è vera) sino ai minuti finali, quando si trasforma in una ballerina e inizia a parare l'impossibile. Se il Katenaccio vince con un gol preso per i capelli dopo che il signor Cofit ha chiamato il campo, è buona parte per la sua capacità di tenere il risultato in equilibrio prima del gol decisivo.

Max 6: non la sua migliore partita. Soffre l'assenza di punti di riferimento certi sulle fasce per buona parte della gara, e chiaramente è il giocatore che più di ogni altro deve fare scudo a causa dell'assenza di un centrocampo strutturato. Gli avversari allargano spesso e volentieri il fronte del gioco e questo lo obbliga a finire sulle corsie. Le diagonali lo salvano solo in parte, ma lui (e tutta la difesa) soffrono per tutta la gara.

Rocco 6.5: inizio tra i più brutti da quando gioca con il Katenaccio, non riesce a fare l'uovo da nessuna parte né riesce a esprimere il suo strapotere fisico in velocità negli spazi. La musica cambia un bel po' quando può fare il terzino, ma comunque fa molta fatica a fare la differenza. È però decisivo quando serve, con il gol che chiude la partita e con un paio di assist determinanti.

Duni 6: il pagellista è così incazzato con se stesso per quell'errore da scuola elementare compiuto al minuto 3 da non riuscire neanche a mettersi un mezzo voto in più. Poteva essere la sua prima palma di uomo stagnola Sky, a causa di una seconda parte di partita assai convincente, fatta di tanta corsa e di un gol, persino. Però quando uno fa le cappelle, fa le cappelle. Il Giorgio Chiellini del Sud barese.

Marco 7 (uomo stagnola Sky): il sadismo con cui Duni punisce Duni salva invece Marcolinho, che ha a referto una cappella di dimensioni più o meno simili: superiorità numerica nella metà campo avversaria, e lui che perde palla dando via libera al contropiede. Però, diciamoci la verità: dove saremmo adesso se lui non avesse deciso di fare il mediano, completando di fatto il giro di tutti i reparti del Katenaccio? Si immola per la squadra, e fa bene.

Cruz 6: è l'anello debole della catena nell'inizio da incubo dei pettirossi. Non difende, non spinge, non fa girare la squadra. Per fortuna, e diversamente da troppe altre circostanze, non si butta giù. Trova un paio di gol eccellenti, di quelli suoi, da posizioni impossibili. Poi fa il solito: dribbling esagerati, ripetuti, meravigliosi, inutili, pericolosi.

Vito 6: fra un po' chiederò che il nome della sua maglietta del Katenaccio (a proposito, quando la compri?) sia GerVito. Come il talento ivoriano, riesce a essere delizioso con la palla tra i piedi quanto stucchevole sotto porta. Si sacrifica in un ruolo non suo, cioè finto centravanti che dovrebbe persino prendere i terra-aria di Chila, quindi ci sta un po' di lucidità in meno sottoporta, ma gli avversari non avevano il portiere, bisogna bombardare, non dribblare...









mercoledì, ottobre 01, 2014

Lunedì 22 settembre - Real Katenaccio - Blue Schytes 1-9

Notte fonda per lo schermo del mio Mac (acqua nel monitor, tempi di recupero indefiniti) e per il Katenaccio, sepolto da una gragnuola di gol contro i Blue Schytes: 9 a 1 il risultato finale. In realtà la partita è stata assai equilibrata sino al quarantesimo minuto, con il risultato fermo ancora sullo zero a zero, e la squadra aveva avuto un sussulto anche sul 2 a 0, riducendo il margine con un bel gol di Angelo Antonio Columbo. Poi si è spento tutto: l'attacco, raramente così brutto nell'ultimo anno: le mediane, che in assenza di un interditore hanno totalmente lasciato spazio al contropiede avversario, la difesa che dopo aver retto l'urto della gara ha mollato fisicamente e psicologicamente, e anche Gianluca Rossini che dopo aver parato tanto e bene ha letteralmente mollato nel finale, facendosi bucare più volte in modo evitabile.

Gianluca 5: Inizia bene come tutta la squadra, ma dopo i prmi gol e il generale sconforto dei compagni si siede un poco anche lui parando giusto il necessario per non sprofondare e finire in doppia cifra. 

Fulvio 5: dei tre in difesa è il più incerto, anche se al di là del risultato non commette grossi errori in fase difensiva. in una partita così inoltre non ha nemmeno la possibilità di dare un po' di aiuto avanti.

Max 5,5: non in perfetta forma fisica, regge finchè tutta la squadra corre e copre, ma non può far nulla quando si ritrova con pochi compagni di reparto a difendere sulle ripartenze avversarie in inferiorità numerica. passando a centrocampo tenta di aiutare la vena realizzativa della squadra ma dopo un primo barlume di speranza con il gol del momentaneo 2-1 capisce che non è giornata dopo i due gol subiti in appena 5 minuti di gioco. Con 9 gol subiti la sufficienza non la può avere così come tutti.

Duni 5,5: come sopra per Max anche lui si ritrova in balia degli avversari quando le forze della squadra calano. rispetto a Fulvio ha il merito di spingere di più anche nel finale senza mollare mai.
chiamato in causa come centrale si ritrova in difficoltà causa la fascia sinistra sguarnita per la posizione troppo alta di Angelo.

Angelo 5: tatticamente disordinato, a centrocampo non riesce ad integrarsi alla meglio con Vito e ciò crea un buco davanti alla difesa che alla lunga la squadra paga con i tanti gol subiti. ha il merito di segnare il gol della bandiera per il Katenaccio.

Vito 5: così come Angelo a centrocampo lascia molto spazio agli avversari. abituato a giocare con centrocampisti più di sostanza e peso non gli riesce l'integrazione con il compagno di reparto e ancor meno i soliti giochetti con Marco lì davanti che in altre partite sono state letali per gli avverari.

Marco 5,5: tanto impegno ma a parte quello rimane molto solo lì davanti per buona parte della gara. cerca anche di tornare verso la difesa a recuperare qualche pallone, ma tra la nostra giornata storta e una perfetta tattica e sintonia degli avversari non gli riesce praticamente nulla.


commento a cura di Duni, pagelle a cura di Max

martedì, settembre 30, 2014

Mercoledì 24 settembre - Real Katenaccio - Nardullese 3 a 9

Il Katenaccio completa la settimana della vendemmia prendendone altre 9 dalla Nardullese, e facendone solo tre. La partita era compromessa ancor prima di cominciare: gli avversari erano al gran completo, noi senza portiere. Il Katenaccio fa comunque la sua onesta partita, rimanendo in gara finché può. Di fatto il match finisce con l'infortunio di Marco (caviglia), che si ripara in porta dove resta fermo per il dolore e non può evitare tre o quattro gol che un portiere avrebbe certamente evitato.

Ci consoliamo con Vujadin Boskov: meglio perdere una partita 4 a 0 che quattro partite 1 a 0.

Marco s.v.: già eravamo senza portiere, poi si perde pure il centravanti, che zoppicando va in porta dove non riesce a muoversi e a evitare gol con rimpalli a mezzo metro... La mazzata finale su una partita già tutta sbagliata.

Riccio piccolo 5.5: iniziare con una partita del genere è come mandare uno delle giovanili del Bari direttamente in Champions League. Il talento c'è tutto, l'età gli sorride. Se vorrà crescerà tra i senatori del Katenaccio. L'impatto iniziale sulla partita è molto buono: corsa e personalità. Ma la disciplina tattica non è il suo forte: dopo aver lasciato scoperta la fascia destra per troppe volte, va a sinistra dove in realtà la situazione non migliora troppo.

Max 5.5: in una squadra che prende nove gol, è difficile dare la sufficienza ai difensori, sebbene le colpe di questa sconfitta nascano da molto lontano. Fa quel che può, ma è chiaro che le partite in cui deve affrontare un solo attaccante gli riescono decisamente meglio rispetto a quelle in cui gli inserimenti sono tanti, numerosi e tutti forti.

Duni 5.5: come sopra. Non si può dire che faccia danni clamorosi, ma alla lunga esce con le ossa rotte dalla sfida con gli avversari molto più forti tecnicamente e molto più veloci di lui. Nel finale prova a dare un po' di spinta nell'insolito ruolo di terzino destro, ma la frittata era già stata fatta.

Boezio 5.5: a costo di ripetersi, per il nostro talentuoso centrocampista vale il discorso fatto per tutti gli altri. Non si può dire che giochi male, ma distribuisce le responsabilità delle difficoltà di sistema con tutti gli altri. Non gli riesce neanche ciò che di solito fa molto bene: saltare l'uomo e tirare da lontano. Troppo traffico davanti a sé.

Cruz 5.5: ci sono tutti gli ingredienti sbagliati per lui. Partita difficile, portiere assente, ruoli incerti, attaccanti infortunati o evanescenti. Potrebbe portare a casa un 4 dei suoi, invece tutto sommato gioca in modo decente, al netto della consueta quantità di palloni persi in modo evitabile, nel tentativo di dare un senso alle trame offensive del Katenaccio.

Riccio grande 5.5 (uomo stagnola Sky): non fa meglio degli altri, ma ha un merito che forse gli altri non hanno e che gli fa conquistare la palma di meno peggio in campo, e cioè corre fino alla fine, senza risparmiarsi. Sul 7 vs 7 sembra in difficoltà, bisognerebbe provarlo su campi più grandi dove può correre e buttarsi negli spazi. Gli manca, come di consueto, la vena realizzativa.







sabato, settembre 20, 2014

Mercoledì 10 settembre - Real Katenaccio - Foschini and Friends 7 a 3

Vittoria 7 a 3 per il Katenaccio contro una selezione guidata da Giuliano Foschini. Partita mai in discussione, e condizionata abbastanza apertamente dall'assenza di un portiere di ruolo nella squadra avversaria. Tra i pettirossi, Cruz risponde alla disperata convocazione otto minuti prima di scendere in campo, a causa di un bidone 28 minuti prima di scendere in campo (articolo 1230 del codice penale): è già uomo Stagnola Sky per questo gesto eroico, ma poi merita ampiamente la palma con una prestazione eccellente. Insospettabile l'intesa tra Soda e Marcolinho in avanti, con Stagnola a spezzare in due la difesa avversaria con le sue fughe sulla destra. La difesa, sulla carta il reparto più fragile, tiene botta piuttosto agilmente del forte attacco che aveva di fronte: i tre gol subiti sono figli di infortuni individuali più che di errori tattici.

Finale pesantemente condizionato da una discussione inutilmente accesa, con scambi di "complimenti" tra le squadre e Giuliano che lascia il campo per protesta, facendo calare il sipario su una partita che comunque aveva già preso una direzione piuttosto chiara.

Chila 6: partita molto positiva condizionata da due episodi. Uno oggettivo: un errore in occasione di uno dei tre gol subiti. Uno soggettivo (nel senso che lui difenderà la posizione fino all'ultimo e io lo cazzierò soprattutto perché avevamo ragione): alza inutilmente il tono della discussione a margine di qualche parola di troppo, facilitando la fine anticipata della partita. Gli hanno detto che non scopa: considerando che non vedrà queste pagelle prima di 48 ore, penso che non si debba aggiungere altro.

Fulvio 6.5: partita senza grosse sbavature. È lì, rischia poco e nulla, si fa trovare quando serve, quando può fa ripartire la manovra. Si trova bene con Chelino quando arriva sulla sua fascia di competenza, anche se non può spingere per l'eccesso di traffico. Poteva essere schiacciato dalla grande mobilità dell'attacco avversario, alla fine vince ai punti.

Duni 6: non sa giocare d'anticipo, negli uno-contro-uno aerei ha la capacità di coordinazione di una tartaruga. Di base ci sarebbero tutte le condizioni per subire. E invece gioca una partita di grande diligenza: dal centro non si passa praticamente mai, guida il reparto, chiude a sinistra quando Cruz spinge. La stupidità con cui si fa fregare da Bino in area dopo avergli rubato il pallone è però una roba peggiore del Napoli contro l'Athletic Bilbao.

Cruz 7.5: (uomo stagnola Sky): premio assegnato prima del fischio d'inizio, prima volta nella storia, a causa di un salvataggio da un bidone criminale di Rocco, bidone annunziato con un preavviso che avrebbe ucciso tutti. Lui però risponde, si mette a fare il terzino sinistro (ufficialmente il suo ruolo preferito), gioca con i compagni, segna, lancia, passa, fa la differenza. Quasi da dargli due premi al prezzo di uno.

Soda 7: è la grande, e assai piacevole sorpresa di giornata. I fraseggi con Marco non fanno rimpiangere Vito, pur essendo due giocatori completamente diversi. Spazia su tutto il fronte d'attacco, dialoga con Cruz e Chelino, si butta in area, segna e fa segnare. Un solo errore piuttosto importante sul primo gol avversario. Comunque tanta roba.

Stagnola 7.5: è in modalità diavolo della Tasmania. Battezza la fascia destra, parte dal centro, punta l'uomo e lo supera quasi sempre. Torna a centrocampo a inseguire, non commette il consueto errore di generosità ed è raramente fuori posizione. Paradossalmente è proprio la sua devastante capacità di fare la differenza (e qualche contrasto ruvido di troppo) a generare l'inizio della fine del match, ma lui stavolta non ha colpe.

Marco 7: in una porta senza titolari di ruolo e in una difesa tanto trafficata quanto lenta, il nostro centravanti ha gioco fin troppo facile. Peraltro riceve più passaggi del solito, anche in ragione di un'insolita predisposizione del Katenaccio di giocare palla a terra e con passaggi corti. Chiude il match con la consueta ottima impressione.


venerdì, settembre 19, 2014

Mercoledì 17 settembre: Real Katenaccio - Factory 4 a 2

Il Katenaccio batte una rappresentativa del Factory per 4 a 2 al termine di una partita non entusiasmante dal punto di vista tecnico. O almeno, ciò è stato vero fino allo 0 a 0, quando Fulvio decide di spazzare la noia con un disimpegno sciagurato che ha portato al vantaggio avversario.

A quel punto i pettirossi, come spesso accade, si sono ricordati che il calcio è quello sport in cui occorre segnare un gol in più dell'avversario (o subirne uno di meno, forse a noi è più adatta questa variante) e hanno deciso di imitare la Roma, che nel frattempo ne piazzava cinque in Champions.

Fulvio Maicon si riscatta con un assist al bacio per Marco Iturbe. Poi assist di Duni per Silvio Milanetto (diciamo Nainggolan, ma la verità è un'altra) che risolve un flipper. Punizione di Marco con deviazione e gol della sicurezza, ancora di Marco, su assist esagerato di Silvio (che nel frattempo aveva preso due pali con un solo tiro eccezionale, e si era conquistato il premio stagnola Sky).

Nel finale arriva un rigore avversario a sancire il risultato finale.

Chila 7: una parata su un colpo di testa a botta sicura a due metri dalla linea di porta è già in nomination come migliore parata della stagione. Per il resto è praticamente impeccabile. Parate decisive quando serve, dà tranquillità al reparto, non rischia sulle palle inattive (l'uomo del palo ha detto sì). Pensate, non ha neanche litigato con gli avversari, anche se Cruz gli aveva servito l'occasione su un piatto d'argento. Come fai a non amarlo?

Max 7: se fossi il responsabile marketing del Katenaccio (ah, lo sono? Carofiglio, facciamo due manifesti?) farei una campagna con lui testimonial. È l'essenza della nostra ignoranza: corsa, lotta su tutti i palloni, calci dati, calci presi, urla sovrumane. L'avversario di giornata è tosto, alto, forte e bravo con i piedi, ma non segna e non c'è verso. Causa il rigore del 4 a 2 finale, ma questi sono gli inconvenienti del mestiere.

Fulvio 5.5: un errore da matita blu parzialmente ristorato da un assist clamoroso in occasione del primo gol, che conferma una certa e inesplorata attitudine da ala del nostro terzino Rai. Ma in generale sembra fare fatica contro squadre molto toste fisicamente come quella del Factory. Il grosso delle insidie di giornata arriva dalla sua fascia. Lui comunque non perde mai la calma.

Duni 6: la siderale distanza dal peso forma e le sveglie all'alba creano tutte le condizioni per disputare la sua peggior stagione, dopo aver (forse) disputato la sua miglior stagione l'anno scorso. La quantità di disimpegni elementari sbagliati ricorda i tempi d'oro in cui, complice anche l'assenza di lenti a contatto, non riusciva a mettere insieme tre passaggi giusti di seguito. Eppure, nonostante sia la morte del calcio, riesce comunque a presidiare decentemente la sua zona di competenza.

Cruz 5.5: come già detto e stradetto, la partita no del nostro genio e sregolatezza la riconosci dalle piccole cose. Al minuto 7 dice "questo è scemo" a un avversario che lo sbatte contro le reti di protezione, inizia una semi-rissa, per fortuna risolta, e a quel punto smette di correre e inizia a passeggiare. Ondeggia tra stucchevoli mosse in solitaria, eccellenti idee da lontano e assist che solo lui può immaginare. Se giocasse di più con la squadra riceverebbe molti più palloni e vincerebbe le partite quasi da solo.

Borghezio 7.5 (uomo stagnola Sky): tre enormi meriti. Fa reparto (centrocampo) da solo. Trova un assist da categoria superiore dopo un'ora di gioco, mettendo Marco da solo davanti al portiere per il gol ammazza-speranze degli avversari. Realizza la migliore azione individuale della giornata con uno splendido tiro da fuori che riesce a prendere palo sinistro e palo destro, rigorosamente interni. Segna pure. Il migliore in campo per acclamazione.

Marco 7.5: un gol alla Van Persie, un gol abbastanza a culo, un gol da condividere con Borghezio, il solito lavorone di corsa, sponda, recupero di lanci arquati di Chilavert, tentativo di controllare in modo decente le fionde di Duni e così via. La solitudine dei numeri primi. Quando lui è in forma, la squadra va molto meglio. E lui è in forma da un annetto.










martedì, settembre 09, 2014

Real Katenaccio - Diretta Gol: 6-1

Ricomincia la stagione di partite per il Real Katenaccio, dopo una prima sgambata interna tra Attacco e Difesa(vinta in maniera abbastanza netta dall'attacco): I Diretta Gol per la prima volta ci sfidano e noi di buon grado accettiamo.

Per la prima volta il Katenaccio trova di fronte a se una squadra che oltre ad avere nei suoi giocatori molta velocità e tecnica, gioca con un modulo diverso dal solito 3-2-1 e questo sebbene possa sembrare una pura formalità sul campo mette in crisi l'intera difesa katenacciara non abituata a subire contropiedi portati avanti da più di 2 persone.
I primi 10 minuti sono di stallo e studio delle due squadre, fino all'infortunio di un avversario costretto a lasciare il campo per almeno 15 minuti; di lì in poi il Katenaccio trova più spazi per attaccare e complice anche gli avversari un po' egoisti ed un po' imprecisi sotto porta riesce a mantenere sempre il vantaggio in maniera tranquilla.
Un unica incertezza difensiva regala il gol della bandiera ai Diretta, che ad onor del vero impattano anche contro un Chila in splendida forma.
Il risultato finale è un tennistico 6 a 1 con i 3 gol di Marco e un gol a testa di Silvio, Rocco e Vito.

Chila 8( premio stagnola Sky): Se il risultato finale è così ampio è anche merito delle sue parate. Concentrato fino alla fine della partita, soprattutto quando il katenaccio cede un po' fisicamente e c'è più lavoro per lui.
Per tutta la gara anche un sorriso in più per merito dell'uomo sul palo sempre presente e al suo servizio

Rocco 6,5: Gioca come terzino destro ma la sua propensione è attaccare. la sufficienza è piena perchè da una grossa mano agli attaccanti, ma mezzo voto in meno per la fase difensiva che a volte è imprecisa, a volte manca proprio.

Mimì 7: Tre giorni a Bari e non ci pensa su due volte a mettere gli scarpini e scendere in campo. Gioca sempre d'anticipo sugli avversari e quando può cerca di impostare l'azione da dietro. si concede anche lui qualche sbavatura anche a causa del risentimento alla caviglia.

Max 6,5: senza infamia e senza lode. molto preoccupato a difendere più che attaccare, spesso impreciso nell'impostazione del gioco, guadagna mezzo voto in più per gli ultimi 10 minuti della partita quando c'è da sbattersi un po' di più dietro insieme a Mimì e Chila.

Vito 6,5: in attacco con Marco è una mina vagante, gioca bene sia di sponda sia negli spazi. l'unica pecca è che non aiuta molto Silvio a centrocampo e lascia molti spazi agli avversari.

Silvio 7: Nonostante il recente premio vinto "Omar Milanetto", corre per tutta la partita appoggiando la manovra, impostando le ripartenze e aiutando non poco la difesa nei momenti più critici. solo leggermente impreciso sotto porta.

Marco 7,5: 3 Gol e tanta sostanza per un squadra che nei momenti più difficili della gara si affida alle sue sponde, ai suoi dribling e le sue cannonate.

sabato, luglio 19, 2014

16 luglio 2014 - Katenaccio-Nardullese and friends 10 a 2

Facile vittoria del Katenaccio su una selezione curata da Mario Nardulli. Partita mai in discussione, con il Katenaccio che gioca una partita di rara praticità, con tante verticalizzazioni, una serie di bombe di Marco, Vito che si mangia i suoi soliti 4-5 gol davanti al portiere e Chila, splendido, tradito solo a 10 minuti dalla fine quando pregustava una partita senza reti subite.

Squadra compatta in tutti i reparti, con qualche sbavatura ma comunque assai positiva. Gli avversari invece sembrano poco assortiti e poco abituati a giocare insieme, e fanno molta fatica a far girare la palla e a far dialogare i giocatori più offensivi.

Chila 7: partita solidissima. Poco impegnato nella prima mezzora, molto di più nella seconda, quando gli avversari iniziano a spingere e a giocarsi il tutto per tutto. Fa due o tre interventi difficilissimi prima di essere infiocinato da due gol imparabili (il secondo, in particolare, molto bello). Peccato, perché è andato a un passato dalla rete inviolata.

Max 7.5: prosegue la sua miglior stagione nel Katenaccio. Fa reparto da solo, arriva dove i compagni di reparto non riescono ad arrivare, praticamente non perde un contrasto (figurarsi i contrasti aerei). Lui sarebbe diventato mediano, nel frattempo, ma nell'attesa del rientro di Mimì continua a inanellare partite eccellenti a guida del pacchetto arretrato.

Angelo 6: partita un po' sacrificata in difesa e con qualche problema di posizionamento con Taz-Chelino, che è attratto in modo pressoché irreversibile verso la sua "fascia" destra e spesso si trova a scontrarsi con il terzino titolare e, in alcuni casi, anche a perdere qualche pallone di troppo. Partita comunque positiva, senza grossi acuti e senza grossi danni.

Duni 6: fuori forma, cerca di stare dentro la partita senza fare troppi danni. Gioca molti palloni, ne sbaglia troppi, ma fa partire anche qualche buon contropiede. In difesa non è tatticamente alla sua altezza, ma si fa trovare quando serve. Con una partita "normale" di Max e di Chila, i suoi limiti sarebbero forse emersi con più nettezza.

Chelino 6.5: è il classico giocatore che piace ai tifosi. Corre, urla, strepita, ci mette il cuore. Ed è il classico giocatore che piace agli allenatori perché si sbatte. Ciò detto, Stagnola non solo urla, ma riceve le urla disperate dalla difesa: volevamo un mediano, abbiamo un terzino, una mezzala, un incursore, un centometrista. Per fortuna ci possiamo permettere tutta questa roba senza grossi scompensi.

Vito 7: il suo principale merito (e che merito!) è far trasformare Marco in Van Persie, ma vale anche il contrario. Insieme sono Batman e Robin, da soli rendono meno entrambi. Ci sono cose che cambiano in meglio, tipo druido miracoloso e pozione di Obelix, e ci sono cose che non cambieranno mai: sbagliare 4 gol a due metri dalla porta genera commenti irriferibili provenienti dal pacchetto arretrato (ti vogliamo sempre molto bene).

Marco 8 (uomo stagnola Sky): segna da ogni posizione, in ogni condizione e a ogni ora. Sinistro destro dopo un errore dopo un assist di prima di seconda. La difesa avversaria non è esattamente irresistibile, ma lui ottiene molti risultati non mollando mai, vincendo contrasti, impegnandosi fino alla fine. Uomo stagnola Sky per acclamazione, ché manco i congressi di Forza Italia con Berlusconi erano così scontati.







venerdì, luglio 04, 2014

3 luglio 2014 - Katenaccio - L'Apecorina 3 a 5

Sconfitta irritante del Katenaccio contro L'Apecorina al termine dell'ennesima sfida all'ultimo tiro in porta, che oramai rende questo match un vero e proprio classico. Sconfitta irritante perché tranquillamente evitabile, come buona parte delle partite (per fortuna non tantissime) perse quest'anno. 5 a 3 il risultato finale, con la partita in bilico fino alla fine. Ma che non fosse la serata giusta, si era capito praticamente subito. Dopo circa 15 minuti Cruz, partito nel suo nuovo ruolo di terzino sinistro (a lui gradito) inizia a fare il centravanti senza avvisare nessuno. Poi non riuscirà a fare l'uovo da nessuna parte, la squadra cambia posizioni 4 volte pur di assecondarlo, ma quando va così non c'è niente da fare. La difesa tiene, l'attacco è praticamente inesistente. Grandissimo impatto di Lele, all'esordio col Katenaccio. Due gol da difensore centrale, uomo stagnola Sky.

Chila 6.5: para quasi tutto il parabile, salva troppo spesso situazioni nell'uno contro uno ravvicinato, non riesce a parare davvero tutto, ma insieme a Lele è l'unico che può uscire dal campo senza particolari rimpianti. Unica nota negativa (in concorso di colpa con l'attacco): non riesce mai a far partire azioni pericolose con i suoi consueti lanci immediati.

Lele 7 (uomo stagnola Sky): all'esordio assoluto con il Katenaccio e in un match storicamente molto fisico, gioca con assoluta personalità, testa alta e alla fine è nettamente il più pericoloso della nostra squadra. Da centrale, in un paio di sortite offensive generate da palle inattive, segna due gol pressoché identici e da posizione impossibile. Butta per aria parte della sua eccellente partita cincischiando con Riccio in occasione dello splendido gol di Angelo per il 5 a 3 che chiude l'incontro.

Duni 6: in un'ora cambia ruolo almeno cinque volte (e non è il solo). Per forza di cose diventa esperto di diagonali, giocando una partita più che sufficiente dal punto di vista difensivo, anche se una deviazione sul secondo gol e un contrasto perso sul quarto appannano in parte una prova comunque generosa.

Chelino 6: mezzi fisici oramai strabordanti (sta come il toro!), ma questa volta manca il grande impatto sulla partita. La squadra perde la calma troppo presto a causa del comportamento di Cruz, e lui (come troppo spesso accade) è quello che la perde per primo. Alterna fasi di agonismo puro a fasi sostanzialmente irrilevanti. Molto meglio in difesa che in fase offensiva. Soffre (come tutti) le costanti rotazioni per provare a tenere un equilibrio in campo.

Cruz 4: contro L'Apecorina servono 7 giocatori concentrati per un'ora. Non ci possiamo permettere il lusso di giocare con un problema mobile, specie in una squadra con tanti innesti e senza centravanti. È il nostro Balotelli: se volesse sarebbe il più forte di tutti e vincerebbe le partite da solo. Purtroppo, troppo spesso, non vuole. A fine gara, negli spogliatoi, riconosce di aver fatto danni. Almeno questo.

Riccio 5: è il grande, grandissimo rimpianto di giornata. Generoso, bravo negli inserimenti, veloce. Ma allo stesso tempo inconcludente, incapace di vedere la porta, a volte solo e a volte fin troppo in compagnia. Con una sua prestazione concreta ci saremmo permessi il lusso di gestire il Cruz di giornata, ma al referto finale mancano proprio i suoi gol.

Vito 5.5: un po' come nel caso di Cruz, si capisce subito se le sue partite saranno incanalate nel verso giusto. Sente la mancanza di Marco, sente in generale la mancanza di assistenza e fa ciò che un leader deve fare: provare a cercare la porta. Fino a qui, tutto bene. Il punto è che ci sono giornate in cui potrebbe tirare 20 volte, e non segnare mai. Un gol lo fa (per altro su un errore di controllo del difensore avversario), ma quanti ne sbaglia.











sabato, giugno 21, 2014

19 giugno 2014 - Katenaccio - Abba's 4 a 8

Dopo un'ottima vittoria, arriva una sconfitta senza appello. Katenaccio sconfitto 8 a 4 contro gli Abba's. Pettirossi mai davvero in partita, subissati soprattutto dal punto di vista fisico. Avversari più veloci, più forti fisicamente, sembravano avanti anche dal punto di vista tecnico. La nostra squadra è risultata sfilacciata e spaccata in due. Molti errori su palle inattive, qualche sfortuna di troppo e molte imprecisioni in fase di costruzione.

Non ci sono solo brutte notizie, però: è arrivato il fondamentale ritorno in campo di Mimì dopo mesi (qualche dolore, ma il recupero è ufficialmente iniziato).

Chila 6: non è lui il principale imputato della sconfitta (una sconfitta collettiva, come raramente si è vista), ma non è nemmeno lo strepitoso portiere della settimana scorsa. Qualche errore di posizionamento si affaccia tra una parata e l'altra. Qualche rilancio sbagliato di troppo è sintomo probabilmente di una frustrazione che tutto il pacchetto arretrato vive dopo un'ora di inutili rincorse all'avversario.

Boezio 6: parte in mezzo al campo e sembra troppo spesso sovrapposto al Puma. Due registi sono davvero troppi per una partita del genere e così, viste anche le difficoltà di Fulvio come centrale puro nel tentativo di difesa a due, è richiamato dietro, dove di fatto è il migliore del reparto. Fa quello che può per contrastare Abba, qualche problema di movimenti con i compagni di squadra, soprattutto per le diagonali, ma si impegna fino in fondo ed è uno dei meno peggio dei nostri.

Duni 5: se nella settimana precedente aveva letteralmente chiuso a chiave la fascia, stavolta non ci riesce proprio. Dalle sue parti gioca il migliore in campo, il numero 8 avversario, che poi semina il panico anche quando va per vie centrali o a destra. Col senno di poi, avrebbe dovuto menare molto di più, ma era pur sempre un'amichevole. Poco presente anche in attacco.

Mimì 6.5: rivederlo in campo è meraviglioso. Ovviamente non può rischiare né forzare, non fa grossi contrasti né altrettanto grossi scatti. Fa tre spezzoni di partita, molla quando il dolore aumenta e rientra quando il dolore cala. Cosniderando che avremmo dovuto vederlo in campo in autunno, il suo arrivo nel penultimo giorno di primavera è davvero una splendida notizia, che peraltro aumenta le opzioni tattiche del Katenaccio al termine di una stagione molto positiva.

Fulvio 5: in partite su ritmi bassi lui può fare la differenza. Quando gli avversari però arrivano in quattro, e a tutta velocità, lui fa una tremenda fatica. Non riesce a fare l'uovo praticamente da nessuna parte, né al centro né a destra. La squadra prova ad adattarsi e a sostenerlo, ma la partita prende da subito una piega che non si riesce a invertire in nessun modo.

Puma 5 (premio stagnola Sky alla carriera): torna dalla Svizzera e scende in campo con la fascia da capitano, ma anche per lui la partita si mette male da subito. Spesso aggredito, non riesce a lanciare suo fratello. Quando salta l'uomo non vede la porta. Quando gioca spalle alla porta per impostare riesce raramente a girarsi. Vince il premio stagnola Sky per acclamazione, sperando che non sia davvero un premio alla carriera. Puma torna in Italia, che ti dobbiamo far correre!

Rocco 6.5: esordio positivo con il Katenaccio. Ci si incaponisce a vederlo come terzino all'inizio, ma sarebbe come mettere Cerci accanto a Barzagli. Quando è coperto da Fulvio ha più margini di manovra e le uniche azioni pericolose della nostra squadra passano da lui. Purtroppo alterna grandi azioni ad altrettanto grandi pause. Da riprovare con noi, in ogni caso, magari con più copertura difensiva e più libertà di manovra.

Marco 6: in teoria avremmo un'ala (Rocco), un Perrotta (Puma) e un altro con i piedi buoni (Boezio), ma alla fine il Van Persie di Via Campione conduce una partita in assoluta solitudine, contro avversari che picchiano e non si tirano indietro. A dirla tutta, quest'anno ci aveva abituato a risolvere partite anche in queste condizioni, magari con il colpo da maestro su palla inattiva. A sto giro fa quel che può, ma soffre anche lui di questa specie di indolenza collettiva che poi ha colpito anche l'Italia contro il/lo/la/i/gli/le Costarica.








giovedì, giugno 12, 2014

Katenaccio - Gianvito and Friends 2 a 1

Dopo un mese e un mezzo di non-calcio, siamo ritornati in campo.

Il Katenaccio fa una partita tipicamente da Katenaccio (anche perché eravamo senza la prima punta) e batte 2 a 1 gli osticissimi avversari di Gianvito and Friends. I pettirossi giocano nella propria metà campo per tre quarti di partita, ma subiscono un solo gol (su grave violino del pagellista Duni), anche grazie alle splendide prove di Chila e Max (uomo stagnola Sky). I gol nostri arrivano dopo lo svantaggio, con Vito (e mezzo autogol di Gianvito) e con una bomba su punizione di Max. Sempre il pagellista rimedia alla cacata procurandosi un calcio di rigore, che l'ottimo Chila, in versione Chilavert 100%, sbaglia calciando centrale. Barricate finali e tutto a posto.

Chila 7: partita meravigliosa, da migliore in campo. Para tutto: tiri ravvicinati, tiri deviati, uscite alte, uscite basse. Non sbaglia praticamente nulla. Sul finale prova però a complicare la vita a quei miracolati dei suoi compagni di squadra che, non si sa bene come, stavano riuscendo a vincere. Il terzino Duni si procura un rigore nettissimo (incredibile!) e contestatissimo (e figurati), polemiche a non finire per l'assegnazione che il nostro portierone, da par suo, risolve calciando forte, centrale, sbagliato. Giusto il tempo di fare altri 10 minuti di veleno.

Max 7.5 (uomo stagnola Sky): è uno dei due protagonisti di giornata insieme a Chila, ma è più decisivo quando serve, e dunque porta a casa il premio di migliore in campo. Sostanzialmente perfetto sul suo avversario diretto, alto e forte come lui, ma che deve aspettare un errore piuttosto casuale per segnare l'unico gol dei Gianvito and Friends. Oltre agli indiscutibili meriti difensivi, trova anche il gol della vittoria con un terra-aria su punizione. Si conferma, insieme a Marco, il miglior katenacciaro della stagione.

Fulvio 6.5: per certi versi è la sua partita della consacrazione con i pettirossi. La prima senza cali di tensione, con personalità e anche con qualche buona (e sfortunata) incursione sulla fascia destra. Gli avversari fanno più danni dalle sue parti che da quelle di Duni, ma lui rimane calmo, sbaglia poco e si fa trovare quasi sempre pronto. Inizia ad abituarsi alla difesa a tre e alle diagonali, e diventa una soluzione sempre più interessante per la nostra difesa.

Duni 6: se non avessimo vinto avrebbe meritato l'onta dell'unico voto insufficiente del Katenaccio, ma alla fine il suo violinazzo in area di rigore dopo quattro rimpalli, determinante per il gol avversario, non ci fa perdere. Per il resto partita molto statica e difensiva, ma anche ben poco rischiosa. Gli avversari riescono ad arrivare a fondo fascia sì e no tre volte, e sono così obbligati a lanciare almeno 20 palloni in area dalla tre-quarti, con scarsi esiti. Molto bravo a procurarsi il rigore nel finale, poi sprecato malamente.

Boezio 6: solo, solissimo. Si fa un culo a tarallo e bisogna riconoscerglielo, così come bisogna riconoscergli che è uno dei pochissimi a creare superiorità numerica nella nostra squadra. Rimarrà, però, più la quantità industriale di palloni persi nel tentativo di buttarsi tra le linee nemiche a colpi di tecnica, che le sue giocate (alcune splendide) in contropiede. Ma non è colpa sua, è che davvero lo abbiamo aiutato poco.

Angelo 6: dopo mesi come terzino destro (un ruolo che gli si addice sempre più), l'emergenza lo riporta a giocare più avanti. I primi 20 minuti da centrocampista non sono indimenticabili, e così il player-manager Duni urla un cambio di ruolo con Boezio, e qualche risultato in più si vede. Il bilancio della partita è tipico delle sue prestazioni: una marea di palloni recuperati e di contropiede innestati, ma anche una marea di errori per la troppa precipitazione. La sua prova è però di grande sacrifico e dedizione, dunque positiva.

Vito 6.5: "Oh, la scorsa volta mi hai messo cinque, questa volta ho segnato e mi sono procurato la punizione del gol del 2 a 1! Se non lo scrivi e mi metti un'insufficienza mi incazzo!". Detto, fatto. Senza Marco si sente orfano, la difesa avversaria era composta da marcantoni, c'è sempre qualche errore di troppo dalle parti dell'area avversaria, ma alla fine il tabellino dice che la sua prova è decisiva, dunque tanto di cappello.






domenica, aprile 27, 2014

24 aprile 2014 - Katenaccio-Saponetta League 10 a 12

Partita meravigliosa tra Real Katenaccio e una selezione della Saponetta League, 12 a 10 il risultato finale dopo una serie interminabile e incredibile di capovolgimenti di fronte.

Già in svantaggio di 4 gol dopo 20 minuti e totalmente in balia degli avversari, la partita sembrava andata. Poi un incredibile parziale di 6 a 0 per noi in 15 minuti ci ha riportato in vantaggio per tutta la parte centrale della gara. Poi il Katenaccio, di fatto, butta tutto per aria mangiandosi una quantità industriale di gol a due metri dalla porta (quattro pali!). Senza portiere di ruolo e con enormi problemi tattici (i pettirossi cambiano schema e giocano con due centrali, Duni e Alberto, per coprire meglio il campo), non ci si può permettere questo lusso.

E infatti, nel finale, gli avversari si buttano all'assalto e riescono a spuntarla. Rivincita già fissata fra due settimane.

Alberto 6: tiene molto bene il campo nel suo ruolo di centrale. Interessantissimo l'esperimento con Duni a fianco, il Katenaccio diventa una squadra di corazzieri, anche se ovviamente la velocità assoluta non è esattamente il punto di forza di questa soluzione. Interessantissimo quanto rivedibile: davvero inaccettabili i due gol di testa subiti nel finale su calcio d'angolo. Come Duni, patisce moltissimo (e alla lunga) la sfida a distanza contro avversari più forti e veloci. Certo, con un portiere di ruolo avremmo preso la metà dei gol, se non di meno...

Duni 6: partita molto generosa ma a tratti imperfetta. All'inizio, come tutti, non riesce a contrastare gli avversari. Poi è tra i migliori in campo nella parte centrale, quando il Katenaccio sembrava in grado di far tutto. Segna un gol (di destro!) e urla per tutta la partita. Nel finale, quando gli avversari decidono che devono vincere, crolla prima di tutto dal punto di vista fisico. Esce zoppicando ma, come tutti, a testa alta.

Fulvio 6: complice la difficoltà di Cruz a trovare la sua casella in campo, è obbligato ad adattarsi durante la partita e a interpretare diversi ruoli. Centrale, terzino destro, persino ala a un certo punto. L'affiatamento con i compagni di squadra continua comunque a crescere, gli errori tecnici diminuiscono, cresce il coraggio in fase offensiva. Regge l'urto di una partita che sarebbe stata difficile per tutti.

Cruz 6.5: mezzo voto in meno per il gol fantozziano che prende a inizio gara, pesantissimo poi nell'esito finale della gara. Fa un sacco di fatica nei primi 20 minuti, sembra la solita partita indolente di Cruz. Poi gioca 20 minuti da 9 in pagella. Segna, spinge, passa, semina il panico, domina la fascia sinistra. Nella parte decisiva della gara torna in una condizione di sostanziale anonimato. Le pause fanno parte del repertorio, comunque è in crescita.

Vito 5: è il grande assente del match. Non perché non riesca a essere nel vivo del gioco, ma per l'inconcepibile quantità di gol sbagliati a distanze anche ragionevoli. Avrebbe potuto lasciare il campo con sei gol e un nove in pagella, lo ricorderemo per aver faticato fisicamente contro avversari grandi e grossi e soprattutto per le sue urla di dolore sotto porta.

Borghezio 6: fa una partita tutto sommato simile a quella di Vito, ma segna di più. Riesce a essere nel vivo del gioco ma spesso sbaglia cose che di solito non sbaglierebbe. Ogni tanto rimane solo a fare gioco. Quando dialoga con gli altri (meravigliose le trame con Cruz, quando non si mandano a fanculo ovviamente) fa la differenza, come fa la differenza quando punta la porta. Fisicamente non è al massimo, ma il Katenaccio con lui migliora.

Marco 7 (uomo stagnola Sky): segna tantissimo, tira tantissimo, sbaglia tantissimo. Se avessimo vinto, mezza vittoria sarebbe stata sua. Abbiamo perso, deve accontentarsi del ruolo di migliore in campo. Eppure il confine tra sconfitta e vittoria passa anche dai suoi piedi. Ripeto, prendersela con lui per la sconfitta sarebbe una follia, ma un po' di lucidità manca a lui quando bisognava mandare a dormire gli avversari. 

domenica, aprile 06, 2014

Mercoledì 2 aprile 2014 - Katenaccio - L'apecorina 5 a 5

Pareggio che sa di vittoria per il Katenaccio: 5 a 5 il risultato finale contro L'Apecorina. Con una squadra in assoluta emergenza, senza mediano e con il settimo giocatore trovato alle 21.20 (causa bidone alle 20.40), e dopo una tremenda mazzata di due gol presi in tre minuti su altrettante deviazioni sfortunate di capitan Duni (non sono autogol!), la squadra è riuscita a ritornare dal 5 a 2 al 5 pari.

E forse, se fosse proseguita, avremmo potuto compiere l'impresa.

Caino 7.5 (uomo stagnola Sky): il migliore in campo, e di molto. Decisivo quando è tra i pali, riesce a contenere la marea avversaria a metà gara, cioè nel momento in cui i nostri sembravano poter cedere soprattutto dal punto di vista psicologico. Ma il suo impatto sulla gara è incredibile nei 10 minuti in cui entra in campo (con Fulvio in porta): la partita passa improvvisamente dal 5 a 3 al 5 pari, ma soprattutto gli avversari smettono di giocare.

Cruz 6.5: oramai rientrato pienamente nei ranghi del Katenaccio, fa anche qualche progresso rispetto alla partita precedente. Nel ruolo di terzino sinistro, che oramai sembra spettargli di diritto, continua a perdere un po' troppi palloni in fase difensiva ma riesce a giocare sempre meglio con gli altri in attacco. Fa un gol pazzesco (come sempre), nel finale è uno dei più reattivi nell'assedio che ci porta a un pareggio che sembrava impossibile solo a 15 minuti dalla fine.

Abba 6: chiamato dal player-manager Duni a giocare fuori ruolo (mediano), interpreta la parte come può. Giustissimo il suo atteggiamento prudente, ma fa fatica nel stare nel pieno della partita. Bene in interdizione, qualche difficoltà in più in fase di impostazione. Nel finale, quando Caino entra in campo e lui torna centrale, mette in sicurezza il reparto.

Fulvio 6: avrebbe avuto sei anche se non avesse azzeccato un pallone, avendoci salvato a cinque minuti dal fischio d'inizio. In ogni caso merita la sufficienza, fatto salvo un leziosismo di tacco che ci costa un gol che alla fine poteva risultare decisivo. Tiene bene la fascia (contro Simone non era affatto semplice), riesce anche a spingere con buona continuità. Bene così.

Duni 5.5: partita generosissima e sfortunatissima. Non fa veri e propri errori, ma è sul luogo del delitto in tre gol su cinque. Lascia mezzo metro al centravanti che trova lo spazio per segnare, devia con la schiena due tiri da lontano da fuori, spiazzando Caino. Rimane nel vivo del gioco, cambia tre ruoli (centrale, mediano, terzino destro), suona la carica nel finale, ma le sfighe non possono che pesare nel tabellino finale.

Vito 6: a parziale giustificazione, c'è da dire che gioca una partita al massimo delle sue possibilità. La squadra era spezzata in due per problemi tattici e di formazione, e lui rende al massimo quando è sostenuto dal centrocampo. Detto questo, è meno presente nelle azioni dei pettirossi. Quando gioca con Marco in velocità, però, fa sfracelli come sempre.

Marco 7: l'altro uomo della partita insieme al cugino Caino. Fa un sacco di fatica per quaranta minuti, quelli in cui il Katenaccio arriva nell'area avversaria solo a sprazzi. È pero determinante nella rimonta finale, dove ci mette il solito cocktail vincente della stagione 2013-2014: forza fisica, gioco di squadra, opportunismo. Nasce Van Persie, morirà Trezeguet?


sabato, marzo 15, 2014

13 marzo 2014 - Katenaccio - Rosafante 8 a 6

Il Rosafante fa la partita, il Katenaccio la vince tutto sommato con merito. Strepitoso l'asse centrale (Santarella - Carofiglio - Martinelli), ma il colpo di genio è del player-manager Amenduni che rivoluziona la squadra dal punto di vista tattico piazzando Cruz terzino sinistro, se stesso terzino destro (pur essendo mancino perso) e Chelino alla mediana. Squadra in equilibrio, vittoria portata a casa.

Andrea 7.5: in forma smagliante. Compie almeno quattro interventi impossibili con il centravanti avversario a due metri dalla porta, non compie errori rilevanti, finché la gamba lo aiuta riesce a rilanciare l'azione in maniera efficace (poi lascia le rimesse dal fondo ad Abba). È uno dei protagonisti assoluti della vittoria.

Cruz 6.5: nasce centravanti, ma è dalla posizione di terzino sinistro che il nostro talento più cristallino (e discontinuo) potrebbe regalarci le maggiori soddisfazioni. Tutti i pregi e i difetti rimangono inalterati (dribbling impossibili versus palle perse nella nostra metà campo con la squadra sbilanciata), ma la squadra non subisce scompensi impossibili e lui può fare e disfare a piacimento. Dal punto di vista tattico, resta sempre un lusso, ma avantieri la squadra ha risposto benissimo (e lui ha anche segnato).

Abba 6.5: era il giocatore che aveva più da perdere, ma porta a casa la pellaccia. Un'ora di bisticci con il portiere (che gli urla per tutta la partita perché è statuario e gli impalla la visuale), più di un problema contro attaccanti più veloci di noi, ma allo stesso tempo grande presenza atletica, nessun grave errore e un finale in crescendo. Se prende coraggio e autorità diventa un'arma in più per la nostra difesa.

Duni 7: mezzo punto in più e menzione speciale "Giovanni Trapattoni" per l'intuizione nel sistema di gioco che ci permette di vincere nonostante gli evidenti limiti strutturali. Chelino mediano è l'unico che poteva fare quello che ha fatto, Cruz non si è incasinato, la squadra ha retto. L'esperienza di terzino destro è alla fine vincente. Ci mette mezzora a capire come usare il sinistro e il destro, ma regge e mette a referto anche due salvataggi sulla linea.

Chelino 7.5: fisico tonico (grazie alle apnee di ogni forma e colore), tenuta atletica straripante, deve essere tenuto a bada perché va spesso fuori ruolo per eccesso di entusiasmo, soprattutto all'inizio. Dopo un centinaio di "torna indietroooo" si mette in ordine e da quel momento non ce n'è per nessuno. Quando ha due metri di campo e copertura tattica a sufficienza parte palla al piede, si allarga e diventa incontrollabile. Conquista sul campo il soprannome "Taz" (diavolo della Tasmania).

Vito 6.5: non è una partita semplice per lui, anche perché il Katenaccio ha spesso il baricentro molto basso (Abba gioca praticamente libero, i terzini spingono pochissimo). Per buona parte della gara è lasciato solo a recuperare palloni vaganti (alti, veloci, storti) e fa quel che può per tenere in piedi la baracca. Quando però riesce a scambiare con Marco, la musica cambia decisamente. La combo "sponda del centravanti + inserimento alla Perrotta" sta diventando la specialità della casa.

Marco 8.5 (uomo stagnola Sky): Duni in versione pagellista sta oramai sfiorando l'omosessualità calcistica. Un'altra prestazione monumentale. È l'unico che quest'anno riesce a fare reparto da solo. Fisicamente ha sempre meno problemi contro avversari alti, grossi, cattivi, veloci. Quando lo cerchiamo da dietro fa sempre la cosa giusta (o almeno ci prova). La sponda di petto di prima per l'incursore di centrocampo crea quasi sempre scompiglio e superiorità numerica. Migliore in campo, ma nettamente.

domenica, marzo 09, 2014

8 marzo 2014 - Memorial Giangi

Il Katenaccio giunge terzo nella seconda edizione del Memorial Giangi, migliorando il piazzamento dell'anno scorso (arrivammo ultimi, non ci voleva poi tanto) ma con lo stesso numero di punti: 3. Una vittoria e due sconfitte per i pettirossi che hanno perso per strada quasi mezza squadra nei giorni precedenti al quadrangolare e sono arrivati in campo con soli sette giocatori, senza un giocatore di fascia destra e con Soda che tornava in campo con noi esattamente dopo un anno.

Al netto delle attenuanti generiche, non abbiamo giocato le migliori partite della loro stagione, ma non abbiamo neanche subito tracolli clamorosi. Abbiamo esordito contro i Galletti, poi vincitori del torneo. 4 a 2 il risultato finale contro la squadra che, almeno per ciò che abbiamo visto noi, ha chiaramente meritato di vincere il torneo. Risultato giusto, ma il Katenaccio può ampiamente recriminare: Pierpaolo sbaglia un rigore sull'1 a 0 per gli avversari (una rarità), Marco centra un palo clamoroso su punizione, gli avversari segnano tre gol su quattro su rimpalli fortunosi.

Il crocevia del nostro torneo arriva a metà del secondo tempo della sfida contro i Paulista. Il risultato è fermo sull'1 a 1, gli avversari ci stavano prendendo a pallate ma il contropiede katenacciaro iniziava a far vedere il suo lato più malandrino. Max arriva in netto anticipo sul suo avversario diretto, ma subisce un fallo brutto e soprattutto evitabile. Finisce a terra, pianti di dolore, è costretto a uscire dal campo per quasi tutto il secondo tempo. Senza cambi, siamo in 6 contro 7 nel bel mezzo di un quadrangolare (con tutte le altre squadre con non meno di tre riserve). Gli avversari alzano il ritmo (e anche su questo si potrebbe fare un ragionamento), due gol in cinque minuti, match e torneo compromesso.

Nella sfida tra le cenerentole del torneo, il Katenaccio batte i Maltesi 4 a 3. Marco, fino a quel momento impalpabile, inizia a giocare, Pierpaolo ha più spazi, la squadra è quella che conosciamo, anche se nel finale arriviamo vicinissimi a buttare tutto per aria e siamo salvati dalla campanella di fine gara.

Gianluca 5.5: triangolare condito da una quantità fuori programma di alti e di bassi. Alterna parate molto apprezzabili a cali di tensione soprattutto in occasione di alcuni tiri bassi che lo sorprendono, praticamente in tutte le partite. Il resto del reparto difensivo, a sua volta in calo dopo una serie di prestazioni eccellenti, non lo aiuta dal punto di vista della reattività.

Ricky 5.5: è il sacrificato di giornata. Parte mediano nella configurazione originale (Soda centravanti, Marco terzino), ma quando capiamo che non funziona va a riempire la casella drammaticamente vacante: la fascia destra. Regge per quel che può in un ruolo non suo, ma non riesce a fare bene né la fase difensiva, né riesce a manovrare con la palla. Molto meglio (come tutti) nella terza partita. Voto 10 per la diagnosi medica in tempo reale dopo l'infortunio di suo fratello.

Max 6 (premio stagnola Sky): acclamato come migliore dei nostri da Mister Mimì e dal dirigente Santarella a causa della sua voglia di rientrare in campo dopo l'intervento da codice penale (ci riesce già nella seconda partita). Difficile tenere alta l'intensità per 90 minuti consecutivi contro avversari che corrono di più di te, lui fa quel che può, alternando grandi recuperi individuali a qualche sbavatura decisiva nel cuore dell'area.

Duni 6: uno dei più continui del Katenaccio, gioca tre partite di pari livello con gli stessi pregi e gli stessi difetti. Molto bene negli uno contro uno, benino nel presidio della fascia, poco bene in fase di impostazione, male in occasione del primo gol contro i Paulista: lentissimo a coprire in un errore che poi si rivelerà determinante nell'economia del quadrangolare.

Soda 5.5: torna a giocare con noi esattamente a un anno di distanza dall'ultimo memorial Giangi. Parte nella sua posizione consueta, centravanti, ma la squadra è oramai abituata a giocare con Marco e con una punta che gioca di sponda di prima, e l'amore non sboccia. Meglio da regista, bene quando gioca la palla in due tocchi, molto meno quando indugia troppo prima di liberarsene.

Pierpaolo 5.5: fa fatica, fa molta fatica, e lo ammette lui stesso. Sbagliare un rigore nella prima partita e sull'1 a 0 è tosta per chiunque. Non prova nemmeno a giocare nella sua consueta posizione di regista, quella che ha fatto fare il salto di qualità alla nostra squadra in questa stagione, tentando di fare l'ala a supporto di Marco (in assenza di altri incursori). Parte da sinistra, spesso con pochi spazi. I numeri sono i soliti, ma riescono molto meno. Nella terza partita, quando è già troppo tardi, cambia lo spartito.

Marco 6: non è la sua giornata e si capisce abbastanza presto. Quando è in forma, il ruolo non conta. Anche da terzino, in altre occasioni, è stato capace di arrivare alla porta. È più lento, meno preciso, forse non sa con chi giocare la palla. Il palo clamoroso su punizione nel primo match poteva cambiare tutto. Cresce piano piano con il torneo. Segna il gol contro Paulista ed è il migliore in campo contro i Maltesi. Serviva un Marco da 8, ma questa volta è stato semplicemente umano.




venerdì, marzo 07, 2014

5 marzo - Katenaccio - L'Apecorina 2 a 3

Non potevamo vincere per sempre. Ma perdere come abbiamo perso ti fa comunque un po’ girare i coglioni. Il Katenaccio perde di uno contro gli amici-cugini de L’Apecorina al termine di una partita tiratissima e in bilico fino all'ultimo secondo, con tanto di epica pioggia torrenziale nel finale. Gli avversari hanno fatto la partita e alla fine non hanno rubato nulla, ma resta l'onta dell'incredibile quantità di gol divorati (e di legni presi) sul 2 a 1 per noi. Avremmo potuto chiuderla da katenacciari doc, facendo le barricate e beffando gli avversari; alla fine la regola 'gol sbagliati gol subiti' è stata, come sempre, implacabile.

Misceo 7: a lui non si può rimproverare proprio nulla. Fa un paio di parate impossibili durante la partita, la pioggia non sembra condizionarlo più di tanto, raramente fa disimpegni errati. Prende tre gol su un rigore, un tapin a mezzo metro e un tiro deviato, ed è tutto dire.

Simone 6: gioie e dolori dalla fascia destra. Un giocatore con il suo scatto e la sua classe, capace di sfasciare in due gli avversari, torna a casa sì con un gol (figlio anche di un tacco sballato di Marco), ma anche con un’ingenuità grave sul rigore concesso agli avversari, un palo e la consueta sensazione che se alzasse un po’ di più la testa, ora commenteremmo un’altra partita.

Max 6.5: veleggiava serenamente verso l’ennesima consacrazione come migliore in campo, poi i cinque minuti fatali gli tolgono premio personale e vittoria di squadra. Arriva tardi sul due a due degli ospiti, non riesce a evitare il 3 a 2 (ma si poteva ben poco). Un’altra prestazione eccellente, ma vanificata dal risultato finale.

Duni 6: stava portando a casa una partita praticamente perfetta. Molto più difensore che ala (Riccio fa il bello e cattivo tempo sulla sua fascia), pronto negli anticipi, presente nelle diagonali, blinda la fascia. Ma basta lasciare un metro (e il piede favorito) al suo avversario diretto per portare gli avversari a pareggiare. Può un solo errore (neanche del tutto suo) compromettere tutto? Sì, può.

Ricky 5.5: i controlli sono degni del peggior Maurizio Martinelli, e abbiamo detto tutto. Non riesce mai a entrare nel vivo della partita (c’è da dire che dalle sue parti c’è molto, molto traffico), non riesce neanche a inserirsi con regolarità, è servito relativamente poco dai compagni sia avanti che dietro. Insomma, non fa l’uovo e gli manca la giocata individuale.

Riccio 5.5: da un lato ti verrebbe di riempirlo di kitemmorti per tutti i gol che si è mangiato solo davanti al portiere (c’è una specie di cucchiaio non riuscito che grida tuttora vendetta), dall’altro ti rendi conto che c’è stato in tutte le occasioni importanti, compreso un pazzesco incrocio dei pali a giro. Ci ha fatto perdere, poteva farci vincere.

Marco 7 (premio stagnola Sky): un gol, un assist voluto solo in parte, un impegno dannato sotto il diluvio universale, un gol mangiato, una marea di sponde in qualsiasi zona del campo e contro qualsiasi avversario. A campanella scaduta, va vicino al gol del pareggio. In partite del genere, di più non gli si potrebbe chiedere.

giovedì, febbraio 27, 2014

26 febbraio 2014 - Katenaccio - Gianvito and Friends 8 a 4

Il Katenaccio non si ferma più e fa il bis contro avversari storicamente ostici, a breve distanza e in condizioni ancora più complicate. Senza Chila, Max e Pierpaolo, i pettirossi indovinano l'inizio di partita perfetto. Il tabellino dice 4 a 0 per noi dopo 10 minuti, forse la miglior partenza degli ultimi anni della nostra squadra (complici anche le dormite difensive della difesa di Gianvito).

Questo tesoretto si rivelerà alla fine decisivo per il risultato finale. Gli avversari sono infatti più forti tecnicamente e tengono il pallino del gioco per tutto il resto della partita, con il Katenaccio che fa quel che può per ripartire. La strenua resistenza nella parte centrale (con Alberto dominante sul fortissimo centravanti avversario) e finale della gara, raggiunge il suo obiettivo: gli avversari ritornano fino al 6 a 4, ma sono poi due schiaffoni nel finale a chiudere definitivamente il match.

La notizia è che abbiamo battuto (di nuovo) una squadra che sembrava più forte di noi, e soprattutto che abbiamo vinto senza mediano titolare, con Vittorio che blocca una delle due fonti di gioco (l'altra, che veniva dalla nostra sinistra, fa impazzire Duni che però regge fino all'ultimo).

Andrea 7.5: ritorno eccezionale tra i pali del Katenaccio. Non è sicuramente una partita semplice. Gli avversari tirano (e sanno tirare) da ogni parte del campo e in ogni mezzo. Alla fine, però, i pericoli arrivano dall'area piccola, nei rari momenti di incertezza dei tre difensori. Ed è lì, nelle parate d'istinto, nei tiri a colpo sicuro presi chissà come, che il nostro portiere costruisce la vittoria.

Alberto 7.5: non è l'uomo stagnola Sky solo perché Marco fa delle cose pazzesche fino alla fine. Dopo tre minuti ha già segnato. E chi pensasse che sia stata solo una fortuita coincidenza da Scottish Premier League deve presto ricredersi. Segue alla lettera le indicazioni di capitan Duni, gioca praticamente a uomo sul centravanti e dopo quaranta minuti urla "non passa, non passa". Questa è la verità. Senza di lui sarebbero stati dolori.

Angelo 6: fa moltissima fatica a spingere sulla sua fascia, e quando ci prova si fa prendere dalla sua consueta voglia di strafare. È cercato anche troppo poco dai compagni di squadra, a dirla tutta. Le sue prove di dedizione tattica, in un ruolo non suo (il Katenaccio si chiama Katenaccio anche perché mette il suo numero 9 a fare il terzino destro...) sono comunque assolutamente ammirevoli.

Duni 6: il 75% della partita si svolge nella sua zona di campo. Le azioni del Katenaccio partono praticamente sempre con la palla tra i piedi (ed è tutto dire), le azioni degli avversari partono praticamente sempre dalla loro fascia destra (la nostra sinistra). Il capitano non riesce a emergere in nessuna delle due fasi, ed è spesso saltato da un avversario più forte, veloce e bello di lui. Ma a conti fatti, non fa grossi danni e salva la pellaccia.

Vittorio 6: nella follia tattica in cui siamo costretti dalle assenze può capitare che un'ala veloce e forte tecnicamente diventi Nando Gentile per un giorno. Si piazza sul regista avversario e non lo lascia più, annullandolo quasi totalmente. Se in difesa è encomiabile, in attacco non ne azzecca quasi nessuna, e lui è il primo a rendersene conto.

Vito 7: sono le 21.30 e lui è già alla seconda partita della serata (quante mazzate...). Questo sembra esasperare sia i suoi punti di forza che i suoi punti di debolezza. Punti di forza: piede caldissimo e capacità di inserirsi negli spazi. Punti di debolezza: pause troppo lunghe dal gioco. C'è però una grande novità rispetto al passato: l'intesa con Marco è ai massimi storici.

Marco 7.5 (premio Stagnola Sky): crescono gli indizi che portano dritti dritti a una conferma: sembrerebbe proprio la sua miglior stagione con i pettirossi. Il suo modo di giocare è molto cambiato rispetto a qualche anno fa. Il nostro centravanti è sempre meno Van Persie e sempre più Luis Suarez: dove non arriva con la chinessa arriva con la forza, dove non arriva con il tiro arriva con le sponde, dove non arriva per vie centrali arriva con la ricerca del fondo e il cross in mezzo. Completo, sempre più completo.

domenica, febbraio 23, 2014

12 febbraio 2014 - Katenaccio - Blue Schytes 4 a 2

È un anno positivo per il Katenaccio, e lo dimostra il fatto che riusciamo a vincere partite che negli scorsi anni avremmo perso, magari disunendoci a metà gara o dopo un gol preso casualmente.

La sfida contro i Blue Schytes è stato un capolavoro di ordine ed equilbrio. Costretti a giocare senza prime punte (ma con Vito e Riccardo bravissimi a sacrificarsi), con gli avversari che hanno fatto la partita praticamente sempre, siamo riusciti a portare il risultato a casa con la specialità della casa: il contropiede.

Velocità, errori degli avversari, difesa pressoché perfetta. Max ancora una volta dominante, Chila solidissimo (eccetto il primo gol), terzini reattivi. L'attacco avversario produce una mole di gioco notevole, ma è tutto sommato sterile. La lucidità del Katenaccio negli episodi fa la differenza. E dire che sul 2 a 1 ci siamo mangiati 4-5 chiarissime occasioni da gol...

Chila 6: sbaglia completamente il posizionamento sul primo gol di Nicola. Si aspettava un cross, viene infilato alle spalle. Per il resto non si perde d'animo, è chiamato a un paio di interventi difficili, per il resto basta una difesa tornata sui livelli di affidabilità molto alti (aspettando sempre il ritorno di Mimì)

Max 7.5 (premio stagnola Sky): altra prova impeccabile del nostro centrale, poi mediano, ora tornato centrale per esigenze tattiche. Gestisce in quasi perfetta solitudine la sfida con Antonio e le altre due punte dei Blue Schytes, spazza l'area di rigore e si frappone, spesso fisicamente, alle avanzate avversarie. Alla fine, per l'economia della partita, risulta decisivo.

Angelo 6.5: sempre meglio in un ruolo non suo, sempre più bravo a trovare la posizione, sempre meno indugiante in giochini palla al piede o passaggi sparati per la fretta. Non può sfruttare a pieno la sua velocità nello stretto, ma lo scatto che tutti noi conosciamo torna utilissimo per fare le diagonali o recuperare dopo le avanzate delle ali in contropiede.

Duni 6.5: un passo indietro rispetto alla prestazione precedente, ma non sbaglia neanche questa partita. Più corsa, più spinta in attacco, meno lucidità in difesa, ma fa comunque blocco con Max e Angelo e aiuta la difesa a reggere nei momenti più difficili della gara. Spesso è totalmente solo sulla fascia, ma i compagni di squadra non si fidano dei suoi piedi (come dar loro torto...)

Pierpaolo 6.5: porta a casa il derby contro suo fratello, e questo conta. Fa un partita equilibrata, cerca sempre di essere nel vivo dell'azione, ma gli avversari lo conoscono, lo conoscono benissimo, e lui sembra far molta più fatica del solito a trovare gli spazi. Ha anche qualche problema a dialogare con un attacco senza punti di riferimento. La sua presenza in mezzo al campo dà comunque un enorme contributo di ordine e sicurezza.

Riccardo 6.5: si è costruito un ruolo tattico che gli piace moltissimo (una specie di numero 10 'fisico') ma che richiede uno sforzo fisico immenso. E così la sua prova, assolutamente positiva, presenta allo stesso tempo diverse pause. Avrebbe potuto e dovuto chiudere la partita, ma divora almeno un paio di gol a tu per tu con il portiere. Sarà interessante rivederlo con Marco in campo, i suoi inserimenti con la sponda del centravanti potrebbero risultare assai preziosi.

Vito 7: è il solito Vito. A volte sembra sparire dal campo, limita il pressing a poche qualificatissime circostanze, ma quando poi riesce a trovare lo spazio e la misura, lascia un segno indelebile sulla partita. Due gol, uno bellissimo, la sua presenza praticamente fissa nelle ripartenze, ancora meglio quando gioca da prima punta, un ruolo decisamente non suo, ma che lui interpreta nel migliore dei modi possibili. È il vice-stagnola.

domenica, febbraio 09, 2014

5 febbraio 2014 - Katenaccio - FaFà and Friends 10 a 2

Che sia un anno buono per il Katenaccio lo si era capito da tante cose. Vittorie contro avversari più forti sulla carta, squadra che gioca a calcio, addirittura qualche passaggio di prima. Ma mercoledì è successo l'imponderabile: abbiamo vinto i rimpalli!

I pettirossi avevano già chiuso la pratica contro FaFà and Friends (in realtà senza FaFà, bloccato a casa) dopo 10 minuti. Un 4 a 0 contro un avversario che neanche un mese fa ci aveva costretto alla più umiliante sconfitta della stagione aveva sorpreso persino noi stessi. Gli avversari non sono mai rientrati nella gara, anche grazie a una prova di squadra praticamente senza intoppi. Grande partita di Ciccio, tornato tra i pali del Katenaccio e protagonista di due miracoli in mezzo a una partita sostanzialmente sonnacchiosa, della difesa (guidata da uno strepitoso Max), del centrocampo dai piedi buoni (Pierpaolo + Riccardo) e da Antonio, alla prima con noi, bravo sia a segnare che a giocare con i compagni.

Ciccio 7: per prendere due gol c'è stato bisogno di un rimpallo in area di un contropiede. Per il resto la sua prova è solidissima. Fa sempre la cosa giusta quando si riparte dai suoi piedi e dalle sue mani, ed è più che reattivo quando è chiamato al disimpegno a breve distanza. Aveva premesso "non sono in forma": ad avercene.

Max 7.5 (uomo stagnola Sky): in una partita dove quasi tutti avrebbero meritato questo premio, e dove l'attacco ha fatto 10 gol, è un po' strano che il migliore in campo sia il nostro centrale. Però la sua partita è goduria pura. Non sbaglia praticamente niente: dove non arriva con il suo arcinoto fisico ci arriva con la tattica e le diagonali. Aspettando il rientro di Mimì, le torri difensive del Katenaccio iniziano davvero a divertirsi.

Angelo 7: è assolutamente decisivo a inizio gara, cioè nel momento in cui, di fatto, la partita viene messa in ghiacciaia. Un gol, un assist, sempre alla ricerca del fondo sulla fascia destra. Nella parte centrale del match è il difensore che soffre di più (ma non essendo lui difensore, bisogna solo ringraziarlo). Nel finale, complice lo scoramento degli avversari, riprende a fare il bello e il cattivo tempo, e perfeziona la doppietta.

Duni 7: supera una serie di record personali. Palloni giocati (si parte spesso da sinistra) e passaggi riusciti (sempre meno della media mondiale). Sulla fascia soffre molto relativamente l'esuberanza atletica degli avversari, riesce anche a spingere con regolarità. L'intesa con Max è ottima, quella con i mediani pure. Il capitano firmerebbe per ripetere una partita così.

Riccardo 7: rientra in squadra dopo tanto, troppo tempo e lo fa con grande personalità. Sempre nel vivo del gioco, anche cinico in alcuni casi, quando è chiamato a cercare direttamente la porta. Forse torna un po' meno del suo "gemello" Pierpaolo, ma è davvero poca cosa in una partita comunque assolutamente positiva.

Pierpaolo 7.5: alla terza azione in cui vince tre rimpalli di seguito, gli avversari iniziano a bestemmiare ad alta voce. Ha meno responsabilità nella costruzione del gioco (il Katenaccio usa davvero tutta la squadra per arrivare in porta, come raramente succede), ma ciò non toglie la sua consueta capacità di impattare sulla gara. Dove non arriva con l'assist, arriva, appunto, con il rimpallo. È pronto per il derb di mercoledì.

Antonio 7.5: buonissima la prima del centravanti "di peso" in sostituzione di Marco (assente) e FaFà (assente, ma in teoria avversario). Dotato della rara combo (almeno dalle nostre parti) fisico + tecnica, riesce spesso e volentieri ad arrivare alla porta e dove non ci riesce gioca con piacere con i compagni. Forse avremmo vinto anche senza di lui, ma con lui è stato tutto più facile. 

sabato, febbraio 01, 2014

29 gennaio 2014 - Katenaccio - Gianvito and Friends 7 a 5

Il Katenaccio torna al successo in una partita nient'altro che banale contro Gianvito Rutigliano e la sua compagine, storicamente ostica, anche senza i funamboli spagnoli che ci riservarono un paio di umiliazioni nella scorsa stagione.

Partita piuttosto bruttina tecnicamente, però tiratissima e molto avvincente. Gli attacchi molto più forti delle difese, alla fine abbiamo prevalso noi, con un gol pazzesco di Marco (premio stagnola Sky, anche solo per la ciliegina sulla torta finale). La partita la facciamo noi, ma sbagliamo troppo negli ultimi metri. Gli avversari in contropiede sono pericolosissimi, il loro centravanti è forse tra i 3,4 giocatori più forti mai incontrati dal Katenaccio. Prende in giro sia Duni che Max. Ma non è sufficiente. La difesa regge stoicamente, l'attacco capitalizza i numerosi errori avversari, il Katenaccio porta a casa una sfida che fa gridare vendetta agli avversari (che infatti ci hanno subito chiesto una rivincita).

Gianluca 6.5: partita costantemente su un doppio binario. Alterna partite strepitose ad alcuni cali di tensione, soprattutto sulle palle inattive, che ci causano almeno un paio di gol evitabili. Detto questo, resta un ottimo portiere e viva il Katenaccio che ogni tanto riesce a schierarlo.

Max 6: nessuno vorrebbe essere al posto suo. Di fronte ha un avversario alto quanto lui, più agile, tecnicamente strepitoso, a cui basta vincere due contrasti diretti in un'ora per fare due gole. Dalla sua c'è il merito di non mollare di un centimetro per tutta l'ora, di non farsi mai prendere dallo sconforto per le infilate, i rimpalli, gli uno contro uno persi, e di garantire una continuità di rendimento alla fine decisiva per le sorti dell'incontro.

Vito 6: gli vediamo fare delle cose inumane con il pallone. Controlli a scorpione, recuperi, giochi palla al piede. La prestazione è ampiamente sufficiente, però a fine partita resta poco se non il tentativo di giocare il pallone sempre con qualità (e con risultati abbastanza scarsi), e più di un problema in fase difensiva, da socializzare con i compagni di reparto.

Duni 6.5: al minuto 5 è già sulle ginocchia a raccogliere margherite dopo un dribbling devastante sulla fascia che causa il pareggio degli avversari. Superato l'incubo iniziale, è un crescendo. Fa un'enorme fatica a reggere la fascia contro attaccanti più veloci e forti di lui, ma alla fine riesce a contenere gli avversari. Impreziosisce il tutto con un gol di testa, un assist e un paio di pressing determinanti per altrettanti gol.

Pierpaolo 6.5: poteva essere 8, ma pecca di troppo egoismo. Poteva fare due o tre gol da annali del calcio, ma sbaglia in fase di tiro. Poteva passare tante volte e forse aiutarci a chiudere la partita, ma ne dribbla 2, 3, 4 per poi far finire tutto in un nulla di fatto. Il suo talento non si discute, la percentuale di vittorie del Katenaccio con lui in campo nemmeno. Però a sto giro ci ha regalato una razione extra di sofferenza.

Boezio 6.5: premette di non essere in forma e ogni tanto si vede. Basta un passaggio impreciso per mandarlo fuori giri. Ma sarebbe folle non riconoscergli tutti i meriti per ciò che fa quando ha il pallone tra i piedi (e succede spesso). Gol da giocatore di biliardo, piedi buoni, grandissimo senso della posizione. Fa fatica, ma alla fine è decisivo.

Marco 7 (uomo stagnola Sky): non è la sua miglior partita. Gioca bene con i compagni, ma in area fa un po' fatica. Però c'è lo svarione del difensore, e lui segna, e mette la prima. C'è il passaggio in orizzontale da sinistra, lui si infila, e mette la seconda. C'è il "Marvulli campo 3 Orario", le luci si stanno spegnendo, siamo avanti di un gol solo, lui prende palla da sinistra, si fa tutto il campo, arriva a destra, tira da casa sua, segna un gol impossibile, urla "Mamma mia". E ha perfettamente ragione.


sabato, gennaio 25, 2014

21 gennaio 2014 - Katenaccio-Nardullese 1 a 4

Arriva una sconfitta per il Katenaccio, netta quanto sostanzialmente inevitabile. Il 4 a 1 inferto dalla Nardullese è giusto per ciò che si è visto in campo, ma non racconta bene il sostanziale equilibrio nel risultato, rimasto in bilico fino a un quarto d'ora dalla fine grazie all'arcigna resistenza della difesa.

I pettirossi, decimati a causa delle assenze (anche dell'ultima ora) stravolgono la loro formazione tipo inserendo due innesti totalmente nuovi sulle fasce laterali (Dario del Rosafante a sinistra; Fulvio Totaro a destra) e riconvocando Cruz dopo più di un anno di assenza. Gli avversari, invece, si presentano in formazione praticamente titolare, con la pericolosissima copia Bastè-Cacio in avanti.

Ci vogliono 25 minuti e una deviazione di Marco su un tiro da fuori di Bollitos per sbloccare il risultato, e ci vuole un eurogol di Cruz per trovare la nostra via della porta. Incredibile l'autogol di Dario che fissa il risultato sul 2 a 1 e dà una mazzata molto forte al morale dei nostri, che sognavano di fare il classico colpaccio katenacciaro: un'ora in difesa e un gol a culo.

Max scoppia fisicamente, la squadra si sfarina, arriva il 3 a 1. Game over, il 4 a 1 è l'ovvia conseguenza ma nel finale il passivo potrebbe allargarsi ancor di più. Niente da rimproverare ai ragazzi, che sono rimasti aggrappati alla partita sebbene fossero chiaramente meno forti degli avversari.

Chila 6.5 (premio stagnola Sky): se un portiere è il migliore in campo, si capisce già molto dell'andamento di una partita. Se il portiere è il migliore in campo dopo una sconfitta per 4 a 1, si capisce ancor di più. È per buona parte grazie al suo istinto se si riesce a restare in equilibrio, quasi fino alla fine. Totalmente incolpevole sull'autogol e mezzo che determina l'incontro, prende un gol sotto le gambe (il 3 a 1) che alla fine si rivelerà la tomba dell'incontro.

Fulvio 6: alla prima assoluta con il Katenaccio, non poteva iniziare da una sfida più difficile. Gli avversari ci sovrastano fisicamente e noi dietro ci sistemiamo con tre ragazzi di buona volontà. Lui, in ogni caso, fa bene il compito assegnato: chiude, copre, non commette grossi errori, non lascia troppi spazi. Nel finale prova timidamente a spingere. Di più non si poteva.

Duni 6: buttato nella mischia da difensore centrale (ma non si poteva fare diversamente) gioca una partita al di sopra delle sue stesse aspettative, riuscendo (anche con una serie di pallonate in varie parti del corpo) a difendere la porta di Chila. A metà gara fa i suoi primi venti minuti da mediano di centrocampo per sostituire Max e realizzando quanto sia importante e difficile quel ruolo. Una sbavatura piuttosto rilevante sul terzo gol di Cacio gli fa perdere mezzo punto.

Dario 5.5: inizia con il piglio giusto, combatte, spinge, si propone. Lo spartiacque del suo incontro è, abbastanza chiaramente, il clamoroso autogol che compromette in buona parte le speranze del Katenaccio di buttarla in caciara alla ricerca di un risultato positivo. Da quel momento in poi, anche a causa di un calo fisico generale, ne azzecca molte di meno.

Max 5.5: non è la sua partita e lui è il primo a rendersene conto. Fisicamente non è a posto, quando servirebbe un autentico leone, e non è un caso se il primo gol arriva con un tiro da fuori e il grosso delle azioni pericolose arriva con conclusioni centrali o verticalizzazioni. Prova centrale, chiede addirittura il cambio. Un peccato, in condizioni fisiche ottimali si sarebbe esaltato in una sfida tosta come questa.

Cruz 6: così lo lasci, così lo trovi. Una grande notizia per i suoi fan, la solita delusione per i suoi detrattori. Fa e disfa da solo. Prende un palo pazzesco da quasi metà campo sullo zero a zero, inventa un gol meraviglioso dopo aver dribblato mezza squadra avversaria e piazzandola nell'angolino, ma perde anche una marea di palloni a centrocampo in fase di impostazione. È un lusso, perché quei piedi sono lussuosi, ma non sempre possiamo permettercelo.

Marco 5.5: non è aiutato né dai compagni, poco propositivi in fase offensiva, né dall'avversario (Ciccio è il doppio di lui e non è dolce di sale). Quindi il poco spessore offensivo del Katenaccio non può essere attribuito del tutto a lui. Allo stesso tempo non è riuscito a tirar fuori il cilindro, la singola giocata, il lampo che in questi mesi, anche nelle sfide più dure e nella solitudine più totale al centro dell'attacco, era diventato il suo marchio di fabbrica. 

sabato, gennaio 11, 2014

9 gennaio 2014 - Katenaccio - Rosafante 9 a 1

Anno nuovo, squadra nuova, o qualcosa del genere.

In realtà in campo c'è il giusto mix di senatori e nuovi innesti, ma ciò che colpisce è il modo di stare in campo. Uno dei migliori Katenacci di stagione, forse uno dei migliori Katenacci degli ultimi tempi, porta a casa un pienissimo 9 a 1 contro un avversario storicamente ostico contro il Rosafante.

Ciò che colpisce, rispetto al solito e rispetto ai nostri difetti congeniti, è la tenuta nella gara. Raramente i pettirossi hanno avuto lo stesso livello di intensità per sessanta minuti. Oramai stava diventando ricorrente una tendenza a giocare splendide prime parti di gara per crollare nel finale, o al contrario si entrava molli in campo e ci si risvegliava quando era troppo tardi.

Questa volta, invece, c'è stata al massimo una pausa di intensità di cinque minuti a cavallo dell'unico gol subito. Per il resto, il Katenaccio ha giocato sempre come se si fosse sullo zero a zero. E dire che il pallino del gioco lo ha tenuto in mano il Rosafante quasi sempre, ma il grande numero di passaggi, tagli, corse sulle fasce e iniziative centrali degli avversari è stato poco più che sterile, mentre i pettirossi hanno potuto orchestrare nel miglior modo possibile, cioè in contropiede, e sono stati letali in due fondamentali. 4 gol su 9 sono derivati da disattenzioni difensive: errore dei Rosafante uguale gol fatto, praticamente al 100% dei casi. Altri 4 gol sono derivati da azioni in massimo tre tocchi. Scarico laterale, corsa, alleggerimenti, cross al centro e tapin vincenti spesso a pochi metri dalla porta. Il restante gol è una prodezza individuale di uno straripante Carofiglio.

Dietro Chila tiene botta senza grossi problemi, e la difesa fa molto meglio rispetto alle ultime uscite.

nb. a fine anno ci siamo presi un sacco di mazzate dagli amici di Fabio Fanelli in un bellissimo matinée al Free Time con un sole quasi primaverile. Non è che non abbiamo fatto le pagelle per reticenza, ma solo perché non ci siamo organizzati. 

Chila 7: questo tipo di partite è solitamente velenoso perché i pericoli arrivano raramente e in modo piuttosto casuale. Però il portierone c'è e si vede almeno in un paio di interventi bassi decisivi. Solo lui poteva andare a litigare con l'attaccante avversario (pur avendo ragione) a fine gara, sul 7 a 1. È il nostro Balotelli.

Vittorio 6.5: il ragazzo è forte, ha i piedi, ha intensità, corre come un pazzo, è perfetto per il Katenaccio. Ma non sempre sembra trovarsi a suo agio con compagni di squadra tarati da anni a giocare come se fossero in Scottish Premier League e non come se fossero nelle difese della Juve di Conte. Parte terzino, un ruolo non propriamente suo, fa il bello e il cattivo tempo con Chelino sulla fascia, ma alla fine perde troppi palloni avanti e paradossalmente fa meglio dietro.

Angioletto 6.5: partita a due velocità. All'inizio è praticamente perfetto, nella prima mezz'ora è probabilmente il migliore dei nostri. E lo è perché è ordinato. Fa il suo compito, perfetto nei ripiegamenti, non cerca cose troppo difficili, non ha la sua consueta fretta di strafare. Alla distanza, vuoi per stanchezza o vuoi per insofferenza in un ruolo non suo, inizia a cercare di alzare il suo ritmo ma in realtà va fuori giri. Partita comunque assai apprezzabile.

Duni 6.5: gioca centrale perché non può fare diversamente (Mimì, torna presto, che faccio fare brutta figura), negli ultimi due anni è successo spesso. È lento, fuori forma, timido, impacciato, con problemi di coordinazione. Eppure, non si sa bene come, con generosità e un briciolo di saggezza tattica, guida la difesa con ordine. Alla fine il tabellino del risultato finale parla molto chiaro e promuove il capitano.

Chelino 7: fisicamente è il miglior Carofiglio di sempre. Tra l'apnea, gli allenamenti e i grandi sforzi fuori dal campo (Stagnola!) ci mancherebbe altro. Quando riesce a non mettersi fretta da solo, è semplicemente devastante. Raggiunge il fondo un'infinità di volte. L'ultimo passaggio non sempre riesce, ma quando c'è, è quasi sempre gol perché mette l'attaccante solo davanti al portiere. Il suo gol è certamente il migliore del match.

Pierpaolo 7.5: non so come la pensino i miei compagni di squadra, però la partita di giovedì è stata illuminante dal punto di vista tattico e strategico. La prestazione del nostro regista avanzato è la conferma, se mai ci fosse bisogno, che il Katenaccio non darà mai il massimo senza un centrale di centrocampo. Si vince più facilmente con Pier, con Puma, con Max lì in mezzo (figurarsi con due di loro insieme). Quando Pier ha il pallone tra i piedi, è quasi come metterlo in cassaforte. Offre sempre due soluzioni di tiro e passaggio. Fondamentale.

Marco 7.5: sta giocando forse la sua migliore stagione con il Katenaccio. Il Rodrigo Palacio di Via Campione (nel senso che lo lasciamo da solo in mezzo a quattro difensori e gli diciamo 'veditela tu') è molto cambiato rispetto al passato. Prima era l'ala che tirava i terra-aria e ti risolveva le partite così. Ora è prima punta di enorme sacrificio, fa gol meno belli, ma ne fa anche molti di più... il tabellino a questo giro dice cinque, e dice anche che per questo è il migliore in campo.