giovedì, febbraio 03, 2011

L'orgoglio non basta - Katenaccio - Nardullese 0-1

Seconda sconfitta del Katenaccio al Torneo di Storie. Indigesta, perché in un derby, immeritata, viste le occasioni create dalle due squadre. Ma per nulla allarmante, dato il carattere e gli ampi sprazzi di buon gioco mostrati dai pettirossi.

Che la serata girasse non bene si era capito subito: capitan Puma influenzato, il suo vice naturale, Silvio, desaparecido, Max infortunato. Caino, dato per titolare, sparisce e scende in campo solo nel secondo tempo, quando i sette titolari si erano già mentalmente abituati a dover fare gli eroi e a sfidare gli avversari che, sobriamente, si erano presentati in campo in 11.

La Nardullese è forte, soprattutto dal centrocampo in su. Tanta qualità e tanta forza fisica farebbe tremare ogni difesa avversaria. Eppure il primo tempo si chiude sullo 0 a 0. Il Katenaccio, infatti, porta a casa una frazione per certi versi straordinaria, concedendo pochissimo dietro e, purtroppo, divorandosi 4 o 5 nitide palle gol. Un eccesso di generosità verso gli avversari che, alla fine, si rivelerà letale.

Nella ripresa Caino entra nelle rotazioni e, bisogna dirlo, questo manda la squadra un po' in confusione. Il monolite del primo tempo si spezza un po', anche perché Andrea va dove c'è da riempire il buco: al posto di Pigi, dunque a centrocampo, a inizio ripresa, a fare il terzino di spinta nel finale, quando la squadra è sotto e si ritiene che Duni sia troppo lento e poco offensivo per la bisogna.

Nel frattempo, come detto, arriva il gol della Nardullese. Non poteva che essere rocambolesco: dopo un'uscita un po' incerta di Chila arriva la beffarda parabola di Gettone che scavalca anche Duni, piazzato sulla linea di porta nel tentativo di salvare il salvabile.

Il Katenaccio non perde la testa e continua a giocare, divorando altri gol. Alla fine, portiamo a referto un palo, due traverse e almeno 7, 8 gol semplici gettati alle ortiche.

Il risultato è bugiardo, la squadra è in salute. Dispiace per il prestigio, ma andiamo avanti così.

Chila 6: sostanzialmente inoperoso nella prima parte di gara, a parte alcuni ottimi lanci in avanti. Nella ripresa fa un miracolo su Cacio, poi è abbastanza controversa la sua azione difensiva da cui nasce il gol avversario: chi ha sbagliato in quella fortuita circostanza?

Dario 6,5: in difesa fa quello che può, contro avversari abbastanza difficili da gestire. Si fa decisamente preferire quando spinge. Dai suoi piedi partono un sacco di situazioni di pericolo, sia con tiri suoi che con assist importanti. Ma la difesa, ieri, non è bastata a vincere.

Mimì 6.5: non è sempre impeccabile, specie sui movimenti e sulle marcature a uomo, ma ieri aveva un superlavoro, con avversari più alti e grossi di lui, e dunque bisogna considerare la sua prova assai positiva, vista anche la quantità di lavoro psico-fisico che si è caricato per reggere la postazione centrale, la più sollecitata nel pacchetto arretrato.

Duni 6: considerando la forza degli avversari porta a casa un ottimo primo tempo, andando vicino al gol in un paio di occasioni. Nella ripresa intuisce il pericolo nell'azione del gol e si va a mettere tra i pali, ma salta troppo poco, o forse sbaglia posizione, o forse non poteva farci niente, e non evita la marcatura avversaria. Dopo poco viene chiamato a sacrificarsi in nome della propulsione.

Caino 5,5: arriva tardi, rischia di non giocare per questo e, alla fine dei conti, non fa la differenza. Certo, la sua velocità causa diversi grattacapi agli avversari diretti, ma l'ingresso a freddo in una partita tirata, la scarsa abitudine a giocare con i compagni (è arrivato con la maglietta del Pappalettere...) e la poca pragmaticità delle sue azioni restituiscono una prestazione non pienamente sufficiente.

PJ 5,5: è in difficoltà dal punto di vista fisico e si vede. Porta a casa un buon primo tempo, molto operaio, senza guizzi ma sempre nel vivo del gioco. Nella ripresa parte dalla panchina a rifiatare ed entra quando l'agonismo è diventato esasperato: basta scalciarlo per abbattere il suo potenziale tecnico e farlo sostanzialmente sparire dal gioco del Katenaccio, a quel punto fatto di lanci lunghi e fisicità.

Cruz 5,5: è un 5 e mezzo non classico per Cruz. Non è il suo genio e sregolatezza, questa volta, a pesare, ma l'incredibile mole di gol sbagliati a un passo dalla porta. Certo, anche i legni e una meravigliosa parata hanno avuto il loro peso, ma l'ultimo tiro, da solo nel recupero nella ripresa ha probabilmente turbato il sonno della nostra punta. La partita, per il resto, è assolutamente positiva. Cruz ha trovato continuità e con lui tutta la squadra.

Marco 6,5: impegno, grinta e forza da 9, precisione da 4,5, sfortuna da 10. Si carica sulle spalle gran parte del nostro attacco, spesso è servito da palle alte e lui è spalle alla porta contro avversari grandi e grossi, ma non si perde mai d'animo, costruendo e seminando il panico. Ma sbaglia davvero troppo. E quando non sbaglia, è fermato dai legni. Su tutte, da ricordare la traversa su punizione della ripresa. La prova che ieri non si poteva proprio vincere.

1 commento:

Chilavert ha detto...

La mia prossima, eventuale, partita, sarà la numero 100 col Katenaccio. Eventuale perché subordinata alla presenza del maestro di gioco in maglia verde. Nel senso: o ci sono io, o c'è lui.

Lui a cui chiedo con cortesia di non avere più a che fare col sottoscritto, perché né lui né soprattutto io abbiamo da guadagnarci niente.

Statevi bene