venerdì, luglio 29, 2011

Fort Chila - Katenaccio-Proforma 2-0

La settimana dei miracoli del Katenaccio è compiuta. Dopo aver vinto 6 vs 7 senza portiere lunedì, i pettirossi portano a casa la seconda vittoria di prestigio battendo Proforma con la formazione più difensivista della nostra (già assai difensiva) storia.

Un portiere, cinque difensori e un centrocampista offensivo: fuori Mimì, Puma, Marco (per lui l'infortunio è gravissimo, ne avrà per non meno di un anno), Cruz, Pigi, FaFà, il Katenaccio fa di necessità virtù e si attrezza per costruire un fortino attorno a Chilavert. Il capitano-manager Amenduni vara la difesa dei Watussi, sei metri in tre, schierando Abba centrale e Alberto, finalmente giunto in campo al momento giusto, sulla destra. Davanti ai Watussi bisogna improvvisare, e così Dario si piazza a fare il numero 4, Carofiglio è libero di correre e Borghezio riprova il numero da centravanti.

La partita è sempre uguale, dall'inizio alla fine: assedio di Proforma (si conteranno non meno di 20 tiri, tutti rigorosamente da fuori area), ripartenze confuse e improvvise del Katenaccio che ha il merito di metterla dentro due volte mantenendo la propria porta incredibilmente inviolata.

Difficile dire di chi sia il merito di questo successo, eccezion fatta per Chila, decisamente il migliore in campo. Nessuno dei nostri ha spadroneggiato, ma il collettivo merita un 10 in pagella anche per la resistenza psicologica a un'ora piena di attacco costante degli avversari.

Chila 8: il 90% dei tiri avversari sono forti, da fuori, e finiscono fuori. Ma quando è chiamato in causa, il nostro portiere fa la differenza. Si contano almeno 4 interventi decisivi, due letteralmente da antologia. Le bestemmie di Gettone partono al minuto tre e non abbandoneranno il campo fino a fine gara. Potrebbe prendere un voto ancora più alto, se solo non sbagliasse tutti i rilanci.

Alberto 6.5: se il Katenaccio dovesse fare una campagna di comunicazione, un calendario, un poster, un adesivo, lui sarebbe il perfetto testimonial. Basta con difensori eleganti alla Mimì, con grandi ragionatori come Dario, vogliamo i vecchi fabbri della Scottish Premier League degli anni '70. E Alberto, durante la sua rocciosa difesa della fascia destra, ci regala un paio di rinvii in orbita che dovrebbero essere marchio di fabbrica del Katenaccio tutto.

Abba 6.5: torna in campo col Katenaccio dopo oltre un anno in una partita certamente non semplice. All'inizio appare un po' spaesato, gli avversari corrono e hanno piedi decisamente migliori. Chiede ripetutamente ai suoi di giocare la palla, ma l'Olimpic Center è il Camp Nou e noi siamo l'Inter. Capisce che c'è da soffrire e nella seconda mezz'ora entra in scena dominando la difesa.

Duni 6,5: il capitano supplente gioca in modo esattamente opposto alla prestazione di tre giorni prima. In difesa è praticamente insuperabile, contribuendo anche a risolvere un paio di mischie e chiudendo con un salvataggio sulla linea nel finale. In fase di impostazione invece sbaglia molto più del solito, specie quando si tratta di lanciare lungo. Comunque, quando si tratta di fare i fortini si esalta e va bene così.

Dario 7: il migliore dei nostri in mezzo. Non è tanto visibile nel gioco, è fuori ruolo ed è anche quello che deve correre di più perché gli avversari amano far girare il pallone con brevi fraseggi e usando tutta la larghezza del campo. Eppure, quando ci sono situazioni decisive, lui è sempre lì. E come se non bastasse, mette il punto esclamativo sulla vittoria con un perentorio stacco di testa che porta il Katenaccio sul 2 a 0. Altro che Watussi.

Chelino 7: il brutto anatroccolo che si trasforma in cigno, l'anarchico che si trasforma in disciplinato, il terzino che fa il centravanti. Michele è tutto questo. In queste settimane non sta sbagliando una partita. Fa quello che può in condizioni tattiche pressoché impossibili e nel finale gli viene chiesto lo sforzo estremo: mettersi in posizione di centravanti. Dai suoi piedi partono pressoché tutte le azioni degne di nota del Katenaccio.

Borghezio 6: c'è due senza tre. Dopo due prestazioni altisonanti, è l'unico punto debole (ma neanche tanto, gioca la sua onestissima partita) della nostra squadra. Fa fatica a trovare palle giocabili, anche perché gliene arrivano poche, ma nelle sue gambe non c'è neanche il colpo di genio tipico del suo repertorio. Sbaglia anche un paio di occasioni non impossibili. Ma va benissimo così, ha fatto anche l'assistente difensore, come se non ce ne fossero già abbastanza...

2 commenti:

Chilavert ha detto...

Ma di quella parata sotto l'incrocio con la mano di richiamo, ve ne ho parlato?

Julian Ross ha detto...

Vi amo! Non ci sono altre parole