In squadra è presente un simpatico figuro dal dubbio passaporto. Pensate che una volta si presentò con i baffetti sui lati solamente..tra l’altro so che spaccia borotalco camuffato. Si chiama Cruz: la croce, in spagnolo. Ed è una croce quella caduta “mbrond” alla Nardullese. La partita che ci aspettavamo dal Pablo Escobar di San Pasquale, è finalmente giunta. 5 a 2 il risultato finale, anche più rotondo dell’andata. Partita che non delude sotto il profilo dell’agonismo, mentre a livello tecnico-tattico è ben lontana dall’essere bella. Un Katenaccio discreto e a sorpresa trascinato dagli attaccanti non ha avuto grosse difficoltà a sconfiggere gli avversari, obiettivamente in giornata no.
Partenza molto pigra con il Katenaccio in sterile controllo e gli avversari a cercare di giocare la palla nel modo più elegante possibile. Ciò che fa più male però ai merengues è il fattore P, nella prima frazione. E’ Pirellone che, da subito, appare in palla, pur non riuscendo mai a vedere la porta nei primi 10 minuti. Accompagnato dal fido Soda, ieri snaturato tatticamente (ne ha un po’ risentito), sfruttano i lanci lunghi di Gino e si cercano molto spesso. La goccia disse alla roccia “timb ma dà dà, ma u bug tu ja fa” (detto barese che esalta il ruolo della pazienza nelle piccole sfide quotidiane). Poi due fiammate..la bomba del Pirello e la punizione (ribattuta, anche le prove generali non erano andate male) dallo spunto della Salumeria “al Quartierino”. La Nardullese appare incisiva solo su palle inattive (sarà il liet-motif della giornata) con un palo di Nico e un gol pescato molto fortuitamente da Panza che ci mette la capoccia su un pallone vagante deviato dalla barriera. Primo tempo 2 a 1, e un po’ di paranoie sfuse per i pettirossi.
Nel secondo tempo, la Croce. Irresistibile, e finalmente concreto. Porta a spasso la difesa del Nardullese e finalmente non fa troppi ghirigori. Doppietta per lui, con il secondo gol con un preciso pallonetto su una vaccata difensiva avversaria.
C’è addirittura il suggello del capitano che dopo un’ottima partita, nel finale un po’ annebbiata dalla stanchezza, fa un gol oramai tipico del Puma..cambio di fascia, e tiro a incrociare dalla sinistra. 5 a 1, e può uscire contento. La partita, a quel punto, viene sostanzialmente amministrata dai pettirossi che tengono a bada le sfuriate offensive di un Vitinho preso da strane ansie (un calascione sulla fascia sinistra a qualcosa pur servirà, a tal punto che si prende uno spintone a un certo punto durante la marcatura, ad arbitro lontano) e che però subiscono su calcio di punizione (Gino ha qualche responsabilità nella circostanza). Poi poca roba..tutti a casa, 5 a 2. Per un po’, la Nardullese dovrà portare la Cruz.
Gino 7: vola. Colomba bianca. Quando si tratta di parate laterali, storte, a mezza altezza, è il top. Personalità ancora a sprazzi, e movimenti un po’ goffi fuori dai pali. Nella punizione si dimentica delle lezioni che Winning Eleven ci ha regalato riguardo gli effetti, e subisce un gol evitabile. Prestazione comunque nettamente al di sopra della sufficienza.
Dario 7: anche per lui un’unica piccola sbavatura, in occasione del primo gol, dove, per sua stessa ammissione, sottovaluta il ruolo del Panza lì vicino al palo. Per il resto, vacche magre per i Merengue (che poi, se ci pensate, Mario, 6 un megalomane! Come se il Real Katenaccio si chiamasse la Martinellese..oddio, ne abbiamo 2 o 3 in squadra..), specie quando la mette sul fisico, insieme al fisico Mimì.
Mimì 7: nel primo tempo, quando sta in piedi (scivola moolto spesso) va bene, nel secondo poi si mette a fare il solito. Testa alta, petto in fuori, lo sapete come è il fatto, che ve lo dico a fare. Per pochi intimi la frase negli spogliatoi “si, domani posso uscire, tanto ho perso la prima puntata di Un Medico in Famiglia, quindi oramai...”
Duni 6,5: batte, come il trans di Sircana. Con le sue scarpette dorate, fa avanti e dietro lungo un viale chiamato fascia sinistra, ma i suoi amici, temendo Vitinho, non si fidano e non gliela danno (eh.come sono bravo a giocare con gli equivoci). Peccato che il suo diretto avversario se lo beve una sola volta nella ripresa e per il resto coglie le margherite dal viale, sempre il viale di Sircana. Non fa moltissimo, ma non lo fa male.
Max 6: anche lui fa parte della miglior difesa del campionato e anche lui vende cara la pelle, sebbene appaia un po’ imballato soprattutto all’inizio. Ma allo stesso tempo, per fortuna, non incappa in grossi errori e porta a casa una prestazione all’altezza dell’impatto della partita. Anche lui oramai pienamente nello spirito Katenacciaro.
Gioacchino 6: sembra in grado di illuminare, ma gli manca sempre quel qualcosa. O lo scatto un attimo troppo lento, o il controllo un attimo troppo lungo, è un peccato. La sua traversa nella ripresa dice che non è la sua giornata. Eppure, nonostante noi lo pensiamo come numero 10, porta a casa il suo lavoro impiegatizio. Anche gli angeli mangiano fagioli.
Puma 7: caricato dal pepe della vigilia, risponde alla grande alle provocazioni avversarie offrendo una gara di grande sacrificio e sostanza. Nel primo tempo fa quello che può a centrocampo (e non è poco, visto che in campo avevamo contemporaneamente Soda e Pirellone) e infatti nella ripresa appare molto stanco e sbaglia controlli elementari, salvo trovare il raggio di sole del gol che sa proprio di beffa. Bravo, capitano.
Soda 6: francamente non ho ben capito se lo ha voluto lui o se le esigenze di rotazione lo hanno richiesto, ma spesso gioca più indietro di me, sperimenta come regista. Non fa danni, ma di certo è da preferibile come attaccante di rapina, che prende i rimpalli e li mette dentro con un culo che mi fa pensare di prenotarlo per intense sessioni di poker a uso santino. Soda versione Maiellaro. Il mondo è strano.
Pirellone 7,5: un anello vibratore Durex. Entra, lo usi, fa tremare la difesa avversaria, entra 2 volte (con la palla in porta), godi, finisce di vibrare e va a riposare in panchina. Poi, dopo le coccole che ci regala il felpatissimo Cruz, lo riusi per vibrare ancora, a fine gara, come una femmina viziosa. Quella di Sircana, o quella con le scarpette dorate..
Cruz 8: dopo tanti 5 e 5,5 dati con la morte nel cuore, regalarli questi splendidi 2 tondi, l’uno sull’altro, è come una liberazione. Il migliore in campo, fa finalmente quello che vuole, quello che sa fare, e finalmente evita orpelli, sbilanciamenti, inutili perdite di pallone. Splendido il gesto tecnico del pallonetto, per la semplicità di esecuzione. Le coccole proibite in panchina a inizio gara gli avranno fatto bene? “mmm..Soda, fammi vedere un po’ di falli…”