venerdì, ottobre 07, 2011

Centro di gravità permanente: Katenaccio 2 - Pappalettere 6

Brutta e meritata sconfitta del Katenaccio contro il Pappalettere. I pettirossi hanno fatto la partita ma
contemporaneamente l'hanno subìta, tenendo il pallone tra i piedi ma non riuscendo quasi mai a fare la differenza.

I Pappali ci hanno sovrastato prima di tutto atleticamente: correvano il doppio di noi e vincevano tutti i contrasti. Ma, stranamente, il Katenaccio non si è fatto trovare pronto a livello tattico. I motivi sono diversi e numerosi: di sicuro ci è mancata una prima punta stabile, Cruz non aveva voglia di stare lì davanti e ha corso in giro per il campo. In generale è al centro che abbiamo perso la partita: abituati ad avversari che amano giocare molto larghi e molto sulle fasce, abbiamo lasciato il centro sguarnito e lì diagonali e accelerazioni Pappale ci hanno devastato.

Inoltre ci sono stati problemi anche nella nostra rotazione dalla panchina: molti di noi hanno cambiato ruolo troppo spesso, trovandosi in affanno con avversari sempre nuovi e dalle caratteristiche fisiche e tecniche sempre diverse.

Non si salva quasi nulla: anche l'arrembaggio finale, durato almeno 20 minuti, ha portato solo a due traverse. La grande difficoltà a trovare la porta ha reso più larga una sconfitta comunque inappuntabile.

Chila 6: maledice i difensori per essere troppo molli nei contrasti, e ha ragione. Ma in generale deve reggere assalti che arrivano da tutte le parti. Alla fine, non è così tanto impegnato: quando gli avversari tirano, la palla va fuori o in rete, con il portiere che può poco. Lui però para il parabile, ed è uno dei pochi a non essere responsabili diretti della sconfitta.

Mimì 5.5: è quello che, più di tutti, sembra patire la rotazione. Avrebbe dovuto piazzarsi centrale (lui che conosce Sbrings meglio di chiunque altro) e non muoversi più. Invece alcuni tentativi di alternanza con Alberto e in parte Dario non danno gli esiti sperati. Partita nel complesso buona, con un paio di buchi sugli avversari che, però, portano a due gol secchi.

Alberto 5: con una squadra così lunga, lui sembra soffrire particolarmente. Non è sempre a suo agio nell'uno contro uno: la stazza è regale, ma il rischio di essere beffato in dribbling è sempre dietro l'angolo. Fa quello che può da centrale, si fa preferire come terzino, avrebbe bisogno di più sostegno da parte della difesa e del centrocampo per dominare.

Duni 5: lento, impacciato, intimidito, sbaglia anche controlli elementari. In difesa è spesso sovrastato fisicamente, mentre tatticamente ha retto. Nel finale rimedia in parte una prestazione largamente deficitaria partecipando con determinazione al seppur sterile arrembaggio alla porta dei Pappalettere. Tra i peggiori in campo.

Dario 5.5: non decolla mai. Non fa danni ma è quasi invisibile in campo. Sulla sua fascia di competenza riesce a spingere molto poco, va un po' meglio quando si avventura in mezzo al campo, ma non riesce a fare la differenza. E dire che avremmo avuto bisogno di un giocatore che spezzasse le ripartenze avversarie per vie centrali...

Borghezio 5.5: anche per lui la partita non entra mai del vivo. Decisamente meno leader di altre recenti uscite, prova a portare il pallone ma giunto al limite dell'area sembra spesso alle prese con un muro insuperabile. Non riesce quasi mai a fare l'ultimo passaggio e anche al tiro sbaglia molto. E in più viene spesso preso alle spalle. Fare il numero 4 non è il suo ruolo, ma ieri c'era bisogno di un vice-Puma.

Chelino 5.5: diversi passi indietro rispetto alle ultime mirabolanti prestazioni. Certo, il suo pallonetto che aveva illuso il Katenaccio, portandolo sul 2 a 2, è una perla. Ma per il resto fa poco altro. Spreca tantissimo: cercato molto spesso dai suoi compagni, si imputtana in controlli di palla precari e fughe solitarie sulla fascia. Manca il suo contributo propulsivo specie quando la difesa è sotto pressione.

Cruz 5.5: doveva fare il centravanti e non lo fa. Male. Per il resto però non gioca male. Dopo i primi 20 minuti di passeggio, si da decisamente da fare, alternando grandi cose a incomprensibili scelte con la palla tra i piedi. È spesso il più pericoloso, l'unico capace di saltare sistematicamente gli avversari. Ma non fa la differenza. E comunque doveva fare il centravanti.

PJ 6: il migliore dei nostri, non fosse altro per la continuità di gioco in una condizione quasi disperata. Fa il centravanti supplente in mezzo a due marcantoni. Gioca quasi sempre spalle alla porta e quando è frontale ha pochissimo spazio. Viene cercato poco per i passaggi veloci e i movimenti nello stretto. Sbaglia anche lui, come tutti, ma tiene alto l'onore (e un po' più alto il baricentro) della squadra.

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