venerdì, settembre 19, 2014

Mercoledì 17 settembre: Real Katenaccio - Factory 4 a 2

Il Katenaccio batte una rappresentativa del Factory per 4 a 2 al termine di una partita non entusiasmante dal punto di vista tecnico. O almeno, ciò è stato vero fino allo 0 a 0, quando Fulvio decide di spazzare la noia con un disimpegno sciagurato che ha portato al vantaggio avversario.

A quel punto i pettirossi, come spesso accade, si sono ricordati che il calcio è quello sport in cui occorre segnare un gol in più dell'avversario (o subirne uno di meno, forse a noi è più adatta questa variante) e hanno deciso di imitare la Roma, che nel frattempo ne piazzava cinque in Champions.

Fulvio Maicon si riscatta con un assist al bacio per Marco Iturbe. Poi assist di Duni per Silvio Milanetto (diciamo Nainggolan, ma la verità è un'altra) che risolve un flipper. Punizione di Marco con deviazione e gol della sicurezza, ancora di Marco, su assist esagerato di Silvio (che nel frattempo aveva preso due pali con un solo tiro eccezionale, e si era conquistato il premio stagnola Sky).

Nel finale arriva un rigore avversario a sancire il risultato finale.

Chila 7: una parata su un colpo di testa a botta sicura a due metri dalla linea di porta è già in nomination come migliore parata della stagione. Per il resto è praticamente impeccabile. Parate decisive quando serve, dà tranquillità al reparto, non rischia sulle palle inattive (l'uomo del palo ha detto sì). Pensate, non ha neanche litigato con gli avversari, anche se Cruz gli aveva servito l'occasione su un piatto d'argento. Come fai a non amarlo?

Max 7: se fossi il responsabile marketing del Katenaccio (ah, lo sono? Carofiglio, facciamo due manifesti?) farei una campagna con lui testimonial. È l'essenza della nostra ignoranza: corsa, lotta su tutti i palloni, calci dati, calci presi, urla sovrumane. L'avversario di giornata è tosto, alto, forte e bravo con i piedi, ma non segna e non c'è verso. Causa il rigore del 4 a 2 finale, ma questi sono gli inconvenienti del mestiere.

Fulvio 5.5: un errore da matita blu parzialmente ristorato da un assist clamoroso in occasione del primo gol, che conferma una certa e inesplorata attitudine da ala del nostro terzino Rai. Ma in generale sembra fare fatica contro squadre molto toste fisicamente come quella del Factory. Il grosso delle insidie di giornata arriva dalla sua fascia. Lui comunque non perde mai la calma.

Duni 6: la siderale distanza dal peso forma e le sveglie all'alba creano tutte le condizioni per disputare la sua peggior stagione, dopo aver (forse) disputato la sua miglior stagione l'anno scorso. La quantità di disimpegni elementari sbagliati ricorda i tempi d'oro in cui, complice anche l'assenza di lenti a contatto, non riusciva a mettere insieme tre passaggi giusti di seguito. Eppure, nonostante sia la morte del calcio, riesce comunque a presidiare decentemente la sua zona di competenza.

Cruz 5.5: come già detto e stradetto, la partita no del nostro genio e sregolatezza la riconosci dalle piccole cose. Al minuto 7 dice "questo è scemo" a un avversario che lo sbatte contro le reti di protezione, inizia una semi-rissa, per fortuna risolta, e a quel punto smette di correre e inizia a passeggiare. Ondeggia tra stucchevoli mosse in solitaria, eccellenti idee da lontano e assist che solo lui può immaginare. Se giocasse di più con la squadra riceverebbe molti più palloni e vincerebbe le partite quasi da solo.

Borghezio 7.5 (uomo stagnola Sky): tre enormi meriti. Fa reparto (centrocampo) da solo. Trova un assist da categoria superiore dopo un'ora di gioco, mettendo Marco da solo davanti al portiere per il gol ammazza-speranze degli avversari. Realizza la migliore azione individuale della giornata con uno splendido tiro da fuori che riesce a prendere palo sinistro e palo destro, rigorosamente interni. Segna pure. Il migliore in campo per acclamazione.

Marco 7.5: un gol alla Van Persie, un gol abbastanza a culo, un gol da condividere con Borghezio, il solito lavorone di corsa, sponda, recupero di lanci arquati di Chilavert, tentativo di controllare in modo decente le fionde di Duni e così via. La solitudine dei numeri primi. Quando lui è in forma, la squadra va molto meglio. E lui è in forma da un annetto.










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