sabato, ottobre 11, 2014

Mercoledì 8 ottobre 2014 - Real Katenaccio-Taglialegna 6 a 5

Il Real Katenaccio batte 6 a 5 i Taglialegna al termine di una partita tiratissima e risolta con un gol allo scadere. Partenza da incubo, forse tra le peggiori della nostra storia: in 7 contro 6 (agli avversari è arrivato un giocatore in ritardo) siamo stati letteralmente messi in mezzo al gioco, con Duni a fare un errore che neanche la difesa del Napoli, e centrocampo completamente abbandonato agli avversari. Sotto di 2 a 0, arriva il cambio tattico risolutivo: Marco mediano (e per questo uomo stagnola Sky in automatico), Duni torna a sinistra, Rocco a destra, Cruz seconda punta, Vitino falso nueve (ma proprio falso: quanti gol si mangia...). E dove non arriva la tattica (la partita è rimasta disastrosa da quel punto di vista) è arrivata la grinta e la corsa. Risultato alla fine giusto, soprattutto per l'arrembante seconda parte di gara. Chila decisivo sul 5 pari.

Marcatori: Cruz (2), Marco, Rocco, Vito, Duni

Chila 7: partita da buon ragioniere di periferia in attesa di sposarsi nel 2015 (parte di questa frase è vera) sino ai minuti finali, quando si trasforma in una ballerina e inizia a parare l'impossibile. Se il Katenaccio vince con un gol preso per i capelli dopo che il signor Cofit ha chiamato il campo, è buona parte per la sua capacità di tenere il risultato in equilibrio prima del gol decisivo.

Max 6: non la sua migliore partita. Soffre l'assenza di punti di riferimento certi sulle fasce per buona parte della gara, e chiaramente è il giocatore che più di ogni altro deve fare scudo a causa dell'assenza di un centrocampo strutturato. Gli avversari allargano spesso e volentieri il fronte del gioco e questo lo obbliga a finire sulle corsie. Le diagonali lo salvano solo in parte, ma lui (e tutta la difesa) soffrono per tutta la gara.

Rocco 6.5: inizio tra i più brutti da quando gioca con il Katenaccio, non riesce a fare l'uovo da nessuna parte né riesce a esprimere il suo strapotere fisico in velocità negli spazi. La musica cambia un bel po' quando può fare il terzino, ma comunque fa molta fatica a fare la differenza. È però decisivo quando serve, con il gol che chiude la partita e con un paio di assist determinanti.

Duni 6: il pagellista è così incazzato con se stesso per quell'errore da scuola elementare compiuto al minuto 3 da non riuscire neanche a mettersi un mezzo voto in più. Poteva essere la sua prima palma di uomo stagnola Sky, a causa di una seconda parte di partita assai convincente, fatta di tanta corsa e di un gol, persino. Però quando uno fa le cappelle, fa le cappelle. Il Giorgio Chiellini del Sud barese.

Marco 7 (uomo stagnola Sky): il sadismo con cui Duni punisce Duni salva invece Marcolinho, che ha a referto una cappella di dimensioni più o meno simili: superiorità numerica nella metà campo avversaria, e lui che perde palla dando via libera al contropiede. Però, diciamoci la verità: dove saremmo adesso se lui non avesse deciso di fare il mediano, completando di fatto il giro di tutti i reparti del Katenaccio? Si immola per la squadra, e fa bene.

Cruz 6: è l'anello debole della catena nell'inizio da incubo dei pettirossi. Non difende, non spinge, non fa girare la squadra. Per fortuna, e diversamente da troppe altre circostanze, non si butta giù. Trova un paio di gol eccellenti, di quelli suoi, da posizioni impossibili. Poi fa il solito: dribbling esagerati, ripetuti, meravigliosi, inutili, pericolosi.

Vito 6: fra un po' chiederò che il nome della sua maglietta del Katenaccio (a proposito, quando la compri?) sia GerVito. Come il talento ivoriano, riesce a essere delizioso con la palla tra i piedi quanto stucchevole sotto porta. Si sacrifica in un ruolo non suo, cioè finto centravanti che dovrebbe persino prendere i terra-aria di Chila, quindi ci sta un po' di lucidità in meno sottoporta, ma gli avversari non avevano il portiere, bisogna bombardare, non dribblare...









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