giovedì, ottobre 10, 2013

9 ottobre - Real Katenaccio - Lapecorina 4 a 1

Dopo due sconfitte evitabili, il Katenaccio torna al successo con un rotondo 4 a 1 su Lapecorina.

Il risultato non deve ingannare: la partita è stata aperta fino al fischio finale. Questo è accaduto sia perché gli avversari sono stati bravi a rimanere aggrappati all'equilibrio nonostante la grave disparità con noi (che avevamo il portiere, a differenza loro), sia perché il Katenaccio ha gettato al vento una quantità inaccettabile di chiarissime occasioni da gol, soprattutto quando il risultato era fermo sul 3 a 1.

Inizio molto convincente da parte nostra, di nuovo in formazione tipo di quest'anno. Chila in porta, Mimì Duni e Carofiglio in difesa, Max e Boezio in mezzo, Marco in avanti. A differenza della sfida contro la Nardullese (stesso campo, stessa formazione) c'è però meno intensità agonistica in mezzo al campo, meno capacità di vincere i contrasti, e meno cattiveria in attacco. Ma i progressi nel gioco, nell'equilibrio e nell'affiatamento con questa formazione sono fin troppo evidenti.

I primi due gol nostri derivano proprio dall'assenza del portiere titolare. A quel punto la partita si mette abbastanza in discesa, anche se gli avversari rientrano in gioco e fanno, di fatto, la partita per tutta la seconda metà di gara. Ma quando il Katenaccio può giocare in contropiede fa ancora meglio del solito e, dopo aver divorato cinque o sei limpidissime occasioni da gol (si parla di uno contro uno con il portiere) chiude finalmente la partita. Bene praticamente tutti, ma Mimì, fresco di Premio Nobel, fa una delle sue partite monumentali e porta a casa anche un premio più prestigioso del Nobel: la medaglia dell'uomo stagnola Sky.

Chila 7: un solo gol, peraltro preso in modo piuttosto casuale. Un'uscita a vuoto. Per il resto è solido, decisivo quando serve, non corre una quantità eccessiva di rischi, dà il meglio di sé su un paio di uscite basse che arrivano da cross. Quando è in forma lui, la squadra ne risente in modo pressoché istantaneo.

Mimì 7.5 (uomo stagnola Sky): determinante. Non perde praticamente un contrasto, non butta un pallone. Soprattutto, non sbaglia un anticipo. Agonisticamente è dominante sugli avversari (che non erano affatto deboli), ma fa tutto con il doppio della classe dei suoi compagni di reparto. In partite del genere, non ce n'è per nessuno.

Duni 6.5: non corre grandi rischi, non fa neanche una partita delle migliori, però ha due meriti. Salva due volte la porta (con un salvataggio sulla linea e con un contrasto disperato) e crea molti spazi quando spinge. Aiuta, ed è aiutato, da tutta la squadra. E corre, una volta tanto.

Chelino 6.5: di solito c'è la fascia destra che spinge e la fascia sinistra che contiene. Ieri, una volta tanto, è accaduto l'opposto. Michele fa fatica sul lato suo, mentre è molto meglio in chiusura. Nel finale si sfracana contro un avversario (caviglia), rientra in campo stoicamente ma chiude zoppicando vistosamente.

Max 6.5: non ripete la monumentale prestazione offerta contro la Nardullese, ma non può essere un caso: rientra lui e la squadra vince ed è ordinata. Il Katenaccio è una squadra mediano-dipendente e si è sempre saputo. Quando il mediano è alto, robusto e va pure al tiro, è anche meglio.

Boezio 6.5: anche lui, come Max, è meno decisivo rispetto alla Nardullese. Ma segna due gol (su quattro), dunque è decisivo. Fa più fatica a impostare, ma quando ha la palla tra i piedi dà sempre la sensazione di poter fare ciò che vuole. Poi magari non riesce, però psicologicamente è una manna dal cielo.

Marco 6.5: sarebbe il premio stagnola Sky anche questa volta, per la sua capacità di fare a sportellate (e vincere) e di indovinare traiettorie a volte impossibili. Però quando sbagli due gol come li ha sbagliati lui, evocando il peggior Del Piero di Euro2000, meriti solo di essere coricato di mazzate dai compagni di squadra, che però ti vogliono e ti vorranno sempre bene perchè fai reparto da solo.






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