venerdì, ottobre 25, 2013

Katenaccio - Pappalettere 1 a 4

Prima sconfitta senza appello (dopo un paio di capitomboli evitabilissimi) per il Katenaccio in stagione. 4 a 1 è probabilmente risultato fin troppo severo visto l'equilibrio che c'è stato per larga parte del match, ma la vittoria del Pappalettere è assolutamente meritata.

I pettirossi pagano oltre ogni senso il campo 8 vs 8, i reparti sono sfilacciati, le ali volano un po' troppo lasciando Max in mezzo ai casini. Per questo i terzini spingono poco e dunque non si riesce a fare né superiorità né contropiede. Marco, bravo a lottare in perfetta solitudine, non realizza subito che questa partita è per lui (ancora) più difficile delle altre e cerca troppo poco aiuto.

Ma al di là di tutti questi problemi, esplosi soprattutto a metà partita, quando sembravamo totalmente incapaci di pressare e inseguire gli avversari, sono stati quattro dannatissimi episodi a condizionare la gara.

Il gol dell'1 a 0, dopo un lungo equilibrio, arriva dalle parti di Duni che si piazza in mezzo per salvare il salvabile, anticipa Daniele Colonna e poi si fa fregare come un fesso. Gran gol a giro, 1 a 0. Nel frattempo il Katenaccio si impegnava tra pali, traverse e gol mangiati (Marco ne divora uno da codice penale ancora sullo zero a zero). Poi ancora episodio, ancora Duni questa volta lentissimo nella diagonale, ancora Daniele (veloce il doppio), due a zero.

Due minuti dopo, la partita finisce lentamente e mestamente nella porta di Chila, che liscia completamente un retropassaggio di Chelino. 3 a 0 e consueto infortunio annesso, che poi gli darà noie anche in occasione della pericolante uscita del 4 a 0.

Unica nota positiva della partita è il solito carattere testone, che comunque ci fa fare il gol della bandiera con Angelo, che tanto (troppo) aveva sbagliato durante la partita.

Chila 5.5: impeccabile, e in fondo neanche troppo impegnato, fino alla banana del 3 a 0 con annessa caviglia volante. Il quarto gol, e l'uscita a vuoto, pare sia connessa all'infortunio e dunque va condonata rispetto al voto finale.

Mimì 6.5: fa quello che può, con impegno e continuità. Ogni tanto, forse anche per colpa dei compagni di reparto, sembra incasinarsi più del necessario per vie centrali, ma senza di lui il passivo sarebbe certamente stato molto peggiore.

Chelino 6: fa quello che può, con (finalmente) disciplina tattica, ma sembra non riuscire mai a cercare la via del fondo, quella che lui ama e che gli riesce meglio. Probabilmente la sovrapposizione con Vito non funziona perché i movimenti sono simili. Nel finale si butta generosamente in avanti ma scoppia fisicamente.

Duni 5: il pagellista è anche il peggiore in campo e lo scrive con particolare fastidio perché condurre una partita tutto sommato onesta, correre fino all'ultimo (qualcuno forse avrà visto la foto a fine partita: un uomo stravolto, non ho più l'età...) e mandare tutto per aria per due errori ti fa comunque, genuinamente, girare i coglioni.

Max 6.5 (premio stagnola Sky): nella disgrazia, queste sono le sue partite. Quando c'è da correre, impostare, far salire la squadra e lottare nelle condizioni più estreme, emerge il preziosissimo gladiatore, ancora più forte da centrocampista che da difensore. Come per Mimì: senza di lui ieri sarebbe stata notte fonda.

Angelo 5.5: quando perdi il pallone per dieci volte allo stesso modo (scatto a testa bassa, contrasto duro, contropiede) si perde prima di tutto la fiducia dei compagni di squadra, che devono correre a vuoto per recuperare l'errore sistematico. Poi, come sempre, la mette dentro, ma in partite come questa non è affatto sufficiente.

Vito 5.5: sulle qualità tecniche nulla da eccepire. Sulla capacità di saltare l'uomo nemmeno. Ma ieri, sicuramente condizionato dal dover giocare solo su una gamba e in parte anche isolato in mezzo ad avversari grandi e grossi, non riesce a essere determinante come avrebbe potuto. Certo, ci si mette anche la traversa di mezzo, però fa troppa fatica.

Marco 6: è la sua migliore stagione degli ultimi anni e lo dobbiamo dire anche nella serata in cui sbaglia un gol alla fine decisivo nell'economia della partita (a tu per tu con il portiere, sullo 0 a 0) e si incaponisce in quel "solismo" per cui urla spesso contro i compagni di squadra. Si fa un culo a tarallo, non trova la porta come vorrebbe, ma vorrei vedere voi. 

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